Responsabilità penale e infortuni sul lavoro: commento alla Cass. pen., Sez. IV, n. 32955 del 2024

La recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 32955 del 2024) ha sollevato importanti questioni riguardo alla responsabilità penale del datore di lavoro in caso di infortuni sul lavoro. In particolare, il caso ha riguardato A.A., membro del consiglio di amministrazione e direttore tecnico della Raffmetal Spa, accusato di lesioni personali gravi a seguito di un incidente che ha coinvolto un lavoratore durante operazioni di manutenzione.

Il contesto dell'incidente e le responsabilità emerse

Il 28 dicembre 2017, un lavoratore, B.B., ha subito gravi infortuni a causa della caduta da una scala portatile durante la manutenzione di un forno rotativo. La Corte di Appello ha confermato la condanna del datore di lavoro, ritenendo che il non rispetto delle norme di sicurezza avesse contribuito all'incidente. A.A. è stato ritenuto responsabile per colpa, in quanto non ha impedito l'evento che era tenuto a evitare, secondo le disposizioni del D.Lgs. n. 81/2008.

La responsabilità penale in caso di infortuni sul lavoro si fonda sulla violazione delle norme di sicurezza e sulla negligenza del datore di lavoro nell'adottare le misure necessarie per la protezione dei lavoratori.

Le violazioni delle norme di sicurezza

La Corte ha sottolineato che l'utilizzo della scala non era conforme alle prescrizioni di sicurezza, in particolare non era stata fissata correttamente e non era presente un secondo operatore per garantirne la stabilità. La situazione di lavoro era ulteriormente complicata da un ambiente poco sicuro, con pavimentazione scivolosa e attrezzature non idonee.

  • Violazione dell'art. 71, comma 2, D.Lgs. n. 81/2008 per l'uso di strumenti inadeguati.
  • Inosservanza delle regole sulla sicurezza sul lavoro che prevedono l'adozione di sistemi di protezione.
  • Negligenza nell'assicurare un ambiente di lavoro sicuro.

Riflessioni sulla responsabilità del datore di lavoro

La sentenza evidenzia un aspetto cruciale: il nesso di causalità tra la condotta del datore di lavoro e l'evento dannoso. Anche se il lavoratore ha agito autonomamente, la Corte ha stabilito che la responsabilità penale non può essere esclusa, poiché la sua condotta si inseriva in una prassi tollerata dall'azienda. Inoltre, la Corte ha confermato che la responsabilità del datore di lavoro non si limita a prevenire danni, ma include anche la responsabilità di garantire che le norme di sicurezza siano rispettate.

Conclusioni

La sentenza della Cassazione n. 32955 del 2024 rappresenta un'importante affermazione del principio secondo cui la responsabilità penale del datore di lavoro è strettamente legata al rispetto delle norme di sicurezza. Le aziende devono prestare attenzione alla formazione dei lavoratori e alla manutenzione delle attrezzature, nonché garantire che vengano seguite le procedure di sicurezza. Solo così si può ridurre il rischio di infortuni sul lavoro e tutelare la salute dei dipendenti.

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