Commento alla Sentenza Cass. civ., Sez. VI - 3, Ord. n. 29760 del 2022: responsabilità medica e prescrizione

La recente ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, n. 29760 del 12 ottobre 2022, offre interessanti spunti di riflessione sulla responsabilità medica e sul termine di prescrizione per il risarcimento dei danni. In questo caso, il ricorrente, A.A., aveva subito un incidente stradale che lo aveva portato a subire interventi chirurgici, durante i quali, a suo dire, era stata causata una lesione neurologica dai sanitari. La Corte si è trovata a dover decidere se il diritto al risarcimento fosse già prescritto, considerando il momento in cui il ricorrente avrebbe dovuto percepire il danno.

Il contesto giuridico della sentenza

Il Tribunale di Imperia aveva rigettato la domanda di risarcimento per decorso del termine di prescrizione, stabilendo che il ricorrente avrebbe dovuto percepire, con l'ordinaria diligenza, la lesione subita già al momento del secondo intervento chirurgico. La Corte di Appello di Genova ha confermato tale decisione, sostenendo che il termine di prescrizione decorre dal momento in cui il danno può essere percepito e valutato dal paziente, come stabilito dagli articoli 2935 e 2947 del codice civile.

La Corte ha affermato che la ricostruzione dei fatti è riservata al giudice del merito, il quale ha il compito di valutare le prove e decidere sulla base degli elementi presentati in aula.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Cassazione ha dichiarato inammissibili i motivi di ricorso presentati da A.A., ritenendo che le censure formulate non evidenziassero una violazione delle norme giuridiche, ma piuttosto un'interpretazione alternativa dei fatti. In particolare, il ricorrente sosteneva che il giudice avesse omesso di considerare documentazione medica rilevante, ma la Corte ha ribadito che la valutazione di merito spetta al giudice di primo e secondo grado.

  • Il diritto al risarcimento decorre dal momento in cui il danno è percepito o può esserlo.
  • Il paziente deve esercitare la normale diligenza per comprendere la propria condizione di salute.
  • La valutazione delle prove è riservata al giudice del merito e non è sindacabile in sede di legittimità.

Conclusioni

Questa sentenza rappresenta un'importante conferma dei principi relativi alla responsabilità medica e alla prescrizione dei diritti al risarcimento. Essa sottolinea come sia fondamentale che il paziente sia attento e reattivo nei confronti delle proprie condizioni di salute, poiché la legge tutela il diritto al risarcimento solo se il danno è stato percepito in modo tempestivo. La Corte di Cassazione, quindi, ribadisce la necessità di una vigilanza attiva da parte del paziente, invitando a non trascurare segnali di malessere che potrebbero far sorgere il diritto a un risarcimento.

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