La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 20327 del 14 luglio 2023 offre importanti spunti di riflessione riguardo alla responsabilità del datore di lavoro in caso di infortuni sul lavoro e alla prescrizione del diritto al risarcimento del danno. Il caso in esame coinvolge un lavoratore, A.A., che ha richiesto il risarcimento per danni biologici a causa di patologie professionali derivanti dalle condizioni lavorative, evidenziando la violazione delle norme sulla sicurezza.
In questo caso, A.A. ha sostenuto di aver subito danni a causa della mancata adozione di misure di sicurezza adeguate da parte della sua datrice di lavoro, E-DISTRIBUZIONE Spa. Il Tribunale di Frosinone ha accolto la sua richiesta, confermata dalla Corte di Appello di Roma, la quale ha evidenziato la responsabilità del datore di lavoro per aver omesso di garantire condizioni di lavoro sicure e per non aver effettuato la necessaria sorveglianza sanitaria.
La Corte ha ribadito che il diritto al risarcimento del danno alla salute del lavoratore decorre dal momento in cui il danno si è manifestato e non dalla cessazione del rapporto di lavoro.
La Corte di Cassazione ha sottolineato alcuni principi fondamentali riguardanti la responsabilità del datore di lavoro:
La sentenza n. 20327 del 2023 della Corte di Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori, riaffermando che la responsabilità del datore di lavoro è fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro. Essa evidenzia anche la necessità di un'adeguata sorveglianza sanitaria e di misure preventive. La chiarezza con cui la Corte ha trattato la questione della prescrizione è cruciale per i lavoratori che possono trovarsi in situazioni simili. Pertanto, è fondamentale che i datori di lavoro rispettino le normative vigenti per evitare conseguenze legali e garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano.