Responsabilità civile in autostrada: analisi della Cass. Civ., Ord. n. 33128/2024

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, Sez. III, n. 33128 del 18 dicembre 2024, offre importanti spunti di riflessione sulla responsabilità civile delle società autostradali. In questo caso specifico, A. A. si era visto danneggiato dal rottura del parabrezza della propria autovettura, causata da un oggetto non identificato presente sulla carreggiata. La Corte ha esaminato i vari aspetti della responsabilità contrattuale e aquiliana, ponendo in evidenza la necessità di una corretta valutazione del nesso di causalità tra l'evento e la condotta del custode.

Il caso A. A. contro Autostrada BS-VR-VI-PD Spa

Nel 2019, A. A. ha citato in giudizio la società Autostrada BS-VR-VI-PD Spa per il risarcimento dei danni causati da un incidente avvenuto nel 2015. Inizialmente, il Giudice di Pace di Padova aveva accolto la domanda di risarcimento, ma in seguito il Tribunale di Padova ha riformato la sentenza, rigettando le pretese di A. A. La decisione del Tribunale ha suscitato un ricorso in Cassazione, dove la Corte ha dovuto valutare l'adeguatezza del ragionamento giuridico del giudice d'appello.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

A fronte della responsabilità contrattuale del concessionario di autostrade, il nesso causale tra condotta e evento di danno deve essere dimostrato secondo il principio della preponderanza dell'evidenza.

La Corte ha accolto il terzo e il quarto motivo di ricorso, sottolineando che la responsabilità del proprietario o concessionario di autostrade è di natura contrattuale, derivante dal pagamento del pedaggio. L'obbligo di garantire condizioni di sicurezza sulla carreggiata implica che il custode deve dimostrare l'assenza di responsabilità, specialmente in caso di eventi dannosi causati da fattori esterni. La Corte ha evidenziato come la sentenza del Tribunale non avesse adeguatamente analizzato il nesso di causalità, limitandosi a ipotizzare altre possibili cause che non erano supportate da evidenze concrete.

Le implicazioni legali della sentenza

  • La responsabilità contrattuale del gestore autostradale è equiparata a quella del custode di una cosa.
  • È onere del custode provare l'imprevedibilità e l'inevitabilità dell'evento dannoso per escludere la propria responsabilità.
  • Il principio della preponderanza dell'evidenza deve guidare il giudizio sulla causalità, evitando che l'assenza di prove certe conduca a una conclusione di non responsabilità.

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un'importante conferma dei principi di responsabilità civile applicabili alle società autostradali, richiamando l'attenzione sulla necessità di una valutazione accurata delle prove e delle circostanze in cui si verificano i danni.

Conclusioni

La decisione n. 33128/2024 della Cassazione offre un'interpretazione chiara delle norme relative alla responsabilità in ambito autostradale. Le società autostradali, in quanto custodi delle strade, devono essere pronte a dimostrare la propria estraneità ai danni causati, in caso contrario saranno ritenute responsabili. La sentenza evidenzia la necessità per i gestori di garantire non solo la sicurezza della carreggiata, ma anche di saper dimostrare la loro diligenza in caso di incidenti.

Studio Legale Bianucci