La sentenza n. 19180 del 19 luglio 2018 della Corte di Cassazione rappresenta un'importante riflessione sulla responsabilità civile e sull'onere della prova in relazione all'utilizzo di prodotti cosmetici contenenti sostanze potenzialmente dannose. La vicenda, che coinvolge un paziente affetto da psoriasi, pone interrogativi fondamentali sul concetto di pericolosità delle attività commerciali e sul corretto inquadramento giuridico dei danni subiti.
Il ricorrente, G.E., ha citato in giudizio la società Nova Resium s.a.s. chiedendo il risarcimento per l'aggravamento della sua malattia a causa di un prodotto commerciale. Inizialmente, la domanda è stata rigettata sia in primo grado che in appello, con la motivazione che l'attività di commercializzazione di prodotti cosmetici non potesse rientrare nella categoria delle attività pericolose secondo l'art. 2050 c.c.
La Corte di Cassazione ha accolto i motivi di ricorso, evidenziando l'importanza di considerare le peculiarità del caso concreto nella valutazione della pericolosità.
Tra i punti centrali della sentenza, vi è l'analisi sull'onere della prova in materia di responsabilità per attività pericolose. La Corte ha sottolineato che la pericolosità non deve essere valutata in astratto, ma deve tener conto delle circostanze concrete in cui si verifica l'attività. In questo contesto, è fondamentale distinguere tra:
La Corte ha messo in luce come la commercializzazione di un prodotto che contenga sostanze farmacologiche, anche se presentato come cosmetico, possa rientrare nel novero delle attività pericolose, richiedendo quindi una maggiore diligenza e attenzione da parte del distributore.
La decisione della Corte di Cassazione sottolinea una necessità di riconsiderare le categorie di responsabilità in ambito commerciale, in particolare per quanto riguarda i prodotti cosmetici. L'interpretazione estensiva dell'art. 2050 c.c. offre una protezione maggiore ai consumatori, garantendo che anche le attività apparentemente innocue possano essere ritenute responsabili in caso di danni derivanti da componenti nocivi.
La sentenza n. 19180/2018 della Corte di Cassazione non solo chiarisce aspetti rilevanti della responsabilità civile, ma invita a un cambiamento di prospettiva nella valutazione della pericolosità delle attività commerciali. La rilevanza delle circostanze concrete, unita a una maggiore attenzione verso la sicurezza dei consumatori, rappresenta un passo importante verso una giurisprudenza più equa e responsabile.
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