Analisi della Sentenza Cass. civ., Sez. lavoro, Ord. n. 36841 del 2022: Il Risarcimento del Danno per Malattie Professionali

Nella recente ordinanza n. 36841 del 15 dicembre 2022, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso riguardante il risarcimento del danno per malattie professionali, in particolare il mesotelioma pleurico, e sulle modalità di liquidazione del danno non patrimoniale. Questo pronunciamento è di grande rilevanza, poiché chiarisce diversi aspetti della giurisprudenza in materia di responsabilità del datore di lavoro e tutela dei diritti degli eredi.

Contesto e Svolgimento del Processo

Il caso in esame coinvolge l'Ansaldo Energia Spa, condannata a risarcire gli eredi di un dipendente deceduto per malattia professionale. La Corte d'Appello di Genova aveva inizialmente riconosciuto un risarcimento di oltre 600.000 euro, cifra poi ridotta dalla Cassazione a circa 79.000 euro per il danno iure hereditatis. Gli eredi e la società hanno quindi presentato ricorsi in Cassazione, contestando vari aspetti della sentenza.

La sentenza impugnata risulta, quindi, in contrasto con i principi di diritto su enunciati, perchè non tiene conto del criterio di liquidazione individuato da questa Corte di legittimità.

Principi Fondamentali della Sentenza

La Corte ha esaminato diversi aspetti legati ai criteri di liquidazione del danno, sottolineando due componenti fondamentali:

  • Danno biologico terminale: consistente nella sofferenza fisica patita dalla vittima prima della morte.
  • Danno catastrofale: riguarda la sofferenza psichica subita dalla vittima, consapevole della propria condizione terminale.

La Cassazione ha ribadito che, in caso di decesso non immediato, è fondamentale liquidare separatamente queste due componenti, applicando criteri equitativi e tabelle di liquidazione già consolidate dalla giurisprudenza, come quelle del Tribunale di Milano.

Implicazioni della Sentenza

Questa pronuncia ha importanti implicazioni per i futuri casi di malattie professionali. Il riconoscimento di un danno catastrofale, ad esempio, rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori e dei loro familiari, poiché considera non solo l'impatto fisico della malattia, ma anche quello psicologico.

Inoltre, la sentenza chiarisce che il dovere di prevenzione del datore di lavoro non implica responsabilità oggettiva, ma richiede comunque un'attenta valutazione delle misure di sicurezza adottate e della loro adeguatezza.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione n. 36841 del 2022 offre un'importante riflessione sulla liquidazione del danno in caso di malattie professionali e sottolinea la necessità di una valutazione equitativa che consideri le diverse sfaccettature del danno subito dalla vittima. Questo orientamento giurisprudenziale potrebbe influenzare in modo significativo la prassi legale in materia di risarcimenti per danni non patrimoniali, promuovendo una maggiore equità e tutela per le vittime e i loro familiari.

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