La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27571 del 24 ottobre 2024, si è espressa su un caso di risarcimento danni legato a malattie professionali, confermando le responsabilità del datore di lavoro in un contesto di esposizione a sostanze nocive. Questo caso evidenzia l'importanza di un adeguato accertamento della causalità e delle condizioni di lavoro per garantire la protezione dei diritti dei lavoratori.
Il caso riguardava la FINTECNA Spa, condannata dalla Corte d'Appello di Lecce a risarcire gli eredi di un lavoratore, deceduto per carcinoma polmonare, per l'esposizione a sostanze nocive, in particolare amianto, durante il suo periodo di lavoro. La Corte ha sottolineato come l'INAIL avesse riconosciuto la malattia come professionale, erogando una rendita al lavoratore, e come vi fosse stata una chiara responsabilità della datrice di lavoro nel garantire un ambiente di lavoro sicuro.
La pronuncia impugnata è conforme alla giurisprudenza di legittimità che, in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, applica la regola contenuta nell'art. 41 c.p., per cui il rapporto causale tra evento e danno è governato dal principio dell'equivalenza delle condizioni.
Il principio dell'equivalenza delle condizioni, richiamato dalla Corte, stabilisce che ogni fattore che contribuisce all'evento dannoso deve essere considerato, a meno che non si dimostri che un altro fattore sia sufficiente da solo a causare l'evento. In questo caso, non è stata accettata l'idea che il tabagismo potesse interrompere il nesso causale con l'esposizione all'amianto, evidenziando l'importanza di una prova concreta per stabilire un legame causale chiaro e inconfutabile.
La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un importante precedente nella giurisprudenza italiana in materia di malattie professionali e responsabilità del datore di lavoro. Essa ribadisce che è fondamentale garantire un ambiente di lavoro sicuro e che la responsabilità per le malattie legate al lavoro non può essere trascurata. Le aziende devono adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per proteggere i propri dipendenti, e in caso di violazioni, i lavoratori hanno diritto a un risarcimento adeguato.