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Responsabilità per danni causati da cani randagi: commento sulla sentenza Cass. civ., n. 3737 del 2023

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 3737 del 2023, offre importanti chiarimenti sulla responsabilità in caso di danni causati da cani randagi. Il caso in esame coinvolge A.A., il quale, a seguito di una collisione con un cane mentre guidava la propria autovettura, ha richiesto il risarcimento dei danni. La controversia ha messo in luce la questione della legittimazione passiva degli enti coinvolti, in particolare del Comune di Morcone e dell'Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Benevento.

Il contesto giuridico della sentenza

Nel corso del processo, il Giudice di Pace aveva inizialmente condannato la ASL al risarcimento dei danni, mentre il Tribunale, in fase di appello, ha escluso la legittimazione passiva della ASL, sostenendo che solo il Comune fosse responsabile. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di A.A., ritenendo che l'ente sanitario avesse effettivamente una responsabilità concorrente in base alla normativa regionale sulla gestione del randagismo.

La Corte ha stabilito che l'ASL è tenuta a rispondere delle conseguenze della mancata attivazione del servizio di accalappiamento di cani randagi, in quanto tale compito è di sua competenza.

Le competenze delle ASL e dei Comuni

La sentenza fissa un principio fondamentale: le ASL non solo devono gestire l'anagrafe canina, ma sono anche responsabili della prevenzione del fenomeno del randagismo. La L.R. Campania n. 16 del 2001 stabilisce chiaramente che:

  • Le ASL devono attivare il servizio di accalappiamento per cani vaganti.
  • Le spese per la cattura di cani padronali vaganti sono a carico dei proprietari.

Questa distinzione di competenze è cruciale per determinare la responsabilità in caso di incidenti causati da animali randagi. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali che confermano la responsabilità concorrente delle ASL e dei Comuni, sottolineando che il danneggiato deve provare il nesso di causa tra l'evento dannoso e l'assenza di intervento da parte degli enti competenti.

Conclusioni

La sentenza n. 3737 del 2023 della Corte di Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella chiarificazione della responsabilità per danni causati da animali randagi. Essa riconosce che le ASL hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione e gestione del randagismo, confermando che la loro legittimazione passiva è sussistente in casi come quello trattato. È essenziale che i cittadini siano informati sui propri diritti in queste situazioni e che gli enti competenti agiscano in modo proattivo per garantire la sicurezza pubblica.