La sentenza della Corte di Cassazione n. 26291 del 2024 offre spunti di riflessione importanti riguardo alla responsabilità delle strutture sanitarie e all'onere della prova in caso di danni subiti dai pazienti. In questo caso, la Corte ha confermato la decisione della Corte d'Appello di Venezia, che aveva ritenuto responsabile l'Azienda ULSS 6 Euganea per la morte di una paziente a causa di un'infezione, a seguito di un ricovero ospedaliero.
Il caso ha origine dal ricovero di D.D. presso l'Ospedale di Cittadella, dove ha contratto un'infezione da Clostridium difficile. Gli eredi della paziente hanno citato in giudizio l'azienda sanitaria, sostenendo che la morte fosse conseguenza della negligenza dell'ospedale, che non avrebbe garantito adeguate misure di sanificazione. Il Tribunale di Padova, in un primo momento, aveva escluso la responsabilità della struttura, ma la Corte d'Appello ha riformato questa decisione.
La responsabilità in caso di danno non può prescindere dalla prova della colpa, che deve essere accertata attraverso elementi istruttori adeguati.
Nella sua decisione, la Corte di Cassazione ha evidenziato come la Corte d'Appello non avesse presunto la colpa dell'ospedale solo sulla base del danno verificatosi, ma avesse piuttosto esaminato le misure di sicurezza adottate dalla struttura. La Cassazione ha respinto le argomentazioni della ricorrente, ribadendo che l'onere della prova grava sul danneggiato, ma che la responsabilità della struttura sanitaria deve essere accertata sulla base di prove concrete e non su presunzioni.
La sentenza n. 26291 del 2024 rappresenta un importante precedente giuridico in materia di responsabilità sanitaria. Essa chiarisce che, per attribuire la responsabilità a una struttura sanitaria, è fondamentale dimostrare che non siano state adottate le misure di sicurezza necessarie. Questo principio è in linea con la normativa italiana e le direttive europee sulla protezione dei pazienti, che sottolineano il diritto alla salute e la necessità di standard elevati di sicurezza negli ambienti sanitari.