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Rischi e Responsabilità: Analisi della Sentenza Cass. civ., Sez. VI - 3, n. 32884 del 2021

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 32884 del 2021, ha messo in luce le responsabilità degli enti pubblici in merito agli incidenti causati da cani randagi. Il caso in esame riguarda un'aggressione subita da un cittadino, C.A., da parte di un cane randagio, che ha portato alla richiesta di risarcimento nei confronti del Comune di Pace del Mela e dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. La decisione offre spunti fondamentali per comprendere l'onere della prova e la responsabilità in ambito civile.

Il Contesto Normativo e Fattuale

La sentenza si basa su una serie di normative, tra cui la L.R. Sicilia 3 luglio 2000, n. 15, che attribuisce ai comuni la responsabilità di vigilanza sui cani randagi. In questo caso, il tribunale ha rilevato che il Comune non aveva adempiuto ai propri doveri, nonostante avesse ricevuto segnalazioni implicite sulla presenza di cani randagi nella zona. Ciò ha portato a un riconoscimento di responsabilità da parte della Corte d'appello di Messina, che ha confermato la condanna del Comune al risarcimento.

La responsabilità per i danni causati dai cani randagi spetta esclusivamente agli enti cui è attribuito dalla legge il compito di prevenire il pericolo specifico per l'incolumità della popolazione.

Onere della Prova e Valutazione delle Prove

Uno degli aspetti più significativi della sentenza è il chiarimento riguardante l'onere della prova. Infatti, la Corte ha affermato che, in presenza di obblighi normativi, è compito dell'ente dimostrare di aver attivato le necessarie misure di prevenzione. In questo caso, il Comune ha fallito nel dimostrare che il servizio di cattura dei cani randagi fosse operativo e adeguato.

  • Il Comune non ha fornito prove sufficienti per dimostrare la propria difesa.
  • La Corte ha ritenuto inadeguate le informative della polizia locale, considerate non attendibili.
  • La responsabilità è stata attribuita per omissione nell'attuazione delle misure di sicurezza.

Conclusioni

La sentenza n. 32884 del 2021 non solo chiarisce le responsabilità degli enti locali in materia di vigilanza sui cani randagi, ma stabilisce anche un importante precedente per casi simili. Essa sottolinea l'importanza di un'efficace gestione del territorio da parte delle amministrazioni pubbliche, affinché si eviti il concretizzarsi di rischi per la popolazione. Gli enti locali devono essere consapevoli della loro responsabilità e attivarsi prontamente per garantire la sicurezza dei cittadini.