Analisi della Sentenza Cass. civ., Sez. III, Ord. n. 18327 del 2023: Onere della Prova e Responsabilità Professionale

La sentenza della Corte di Cassazione, n. 18327 del 2023, ha suscitato un ampio dibattito in ambito legale riguardo alle responsabilità dei professionisti sanitari e al diritto dei genitori di essere correttamente informati sulle condizioni del nascituro. In questo articolo, esploreremo le implicazioni giuridiche di tale pronuncia, focalizzandoci sull'onere della prova e sulla responsabilità professionale.

Il Caso in Esame

La Corte ha esaminato il ricorso presentato da M. M. e W. W. in merito a una presunta negligenza del medico D. D. nella diagnosi prenatale della sindrome di Down. Gli attori sostenevano che l'errore del medico avesse compromesso la loro possibilità di decidere riguardo all'interruzione della gravidanza, richiedendo un risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali. Tuttavia, la Corte ha confermato il rigetto della domanda, evidenziando l'onere probatorio a carico della parte attrice.

Nel caso di nascita indesiderata, il diritto al risarcimento del danno non deriva automaticamente dalla violazione dell'obbligo di informazione da parte del sanitario.

Onere della Prova e Responsabilità Professionale

La sentenza ha chiarito che l'onere della prova grava sui genitori, i quali devono dimostrare non solo l'errore del medico, ma anche che, se correttamente informati, avrebbero optato per l'interruzione della gravidanza. Questo aspetto è cruciale, poiché implica che la scelta della paziente deve essere stata realmente influenzata dall'errata informazione ricevuta.

  • Accertamento dell'errore medico: la Corte ha riconosciuto l'esistenza di un errore nel processo diagnostico.
  • Prova della volontà abortiva: è stato evidenziato che gli attori non hanno dimostrato in modo univoco che avrebbero scelto di interrompere la gravidanza.
  • Grave pericolo per la salute della madre: la decisione ha escluso che la situazione fosse tale da giustificare l'aborto.

Conclusioni

La sentenza Cass. civ., Sez. III, Ord. n. 18327 del 2023 rappresenta un'importante riflessione sulle dinamiche della responsabilità professionale in ambito sanitario. Essa sottolinea la necessità di una prova rigorosa da parte dei genitori per poter reclamare un risarcimento per danni derivanti da una non corretta informazione. Questo caso evidenzia non solo le complessità legali legate al tema dell'aborto, ma anche l'importanza di un'informazione chiara e precisa da parte dei professionisti della salute.

Studio Legale Bianucci