La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione III civile, n. 14001 del 20 maggio 2024, offre un'importante riflessione sulla responsabilità professionale in ambito sanitario. In questo caso, il ricorrente, A.A., ha contestato una decisione della Corte d'Appello di Ancona che aveva rigettato la sua richiesta di risarcimento per danni conseguenti a un intervento chirurgico dentario. La Corte ha evidenziato l'importanza della prova del nesso di causalità tra la condotta del sanitario e il danno subito, stabilendo criteri rigorosi per la valutazione della responsabilità medica.
La responsabilità medica è regolata dall'art. 1218 del Codice Civile, il quale stabilisce che il debitore (in questo caso, il medico o la struttura sanitaria) è responsabile per l'inadempimento delle obbligazioni contrattuali. Tuttavia, è compito del paziente dimostrare il nesso di causalità tra la condotta del medico e il danno subito. Questa sentenza ribadisce l'onere della prova a carico del paziente, un principio già consolidato dalla giurisprudenza.
La Corte ha ritenuto che la mancata prova del nesso di causalità comporti l'inammissibilità della richiesta di risarcimento.
Nella sentenza, i giudici hanno sottolineato che il ricorrente non è riuscito a dimostrare il nesso di causalità tra l'intervento e la perdita di denti. La Corte ha evidenziato che la prova del danno deve essere chiara e non basata su supposizioni. Inoltre, è stato messo in evidenza che l'uso di un paradenti in plastica non ha rappresentato una violazione delle norme di buona pratica medica, poiché non è stato provato che fosse la causa della perdita degli elementi dentari.
Questa decisione ha un'importante ricaduta pratica per i pazienti che intendono intraprendere azioni legali contro i sanitari. È fondamentale che siano raccolti elementi probatori solidi e documentati, come relazioni mediche e testimonianze, che possano dimostrare il nesso di causalità.
La sentenza n. 14001 del 2024 della Corte di Cassazione riafferma il principio che nella responsabilità medica il paziente ha l'onere di provare non solo il danno subito, ma anche il nesso di causalità con la condotta del sanitario. Questo richiede una preparazione adeguata e un'accurata raccolta di prove. Per i professionisti del settore legale, è cruciale assistere i clienti nella preparazione di una documentazione robusta per sostenere le loro pretese risarcitorie.