La recente ordinanza della Corte di Cassazione, Sez. VI, n. 36297/2022, offre spunti di riflessione significativi sul tema della responsabilità civile in ambito stradale e sulla liquidazione del danno da perdita del rapporto parentale. La vicenda trae origine da un tragico incidente in cui una giovane ha perso la vita, coinvolgendo diversi familiari nella richiesta di risarcimento.
Il sinistro stradale, avvenuto nel 2013, ha portato la madre e la sorella della vittima a chiedere un risarcimento che superasse le somme già corrisposte dalla compagnia assicurativa. Il Tribunale di Cremona, tuttavia, aveva rigettato le domande, ritenendo insufficienti i legami affettivi per giustificare un indennizzo maggiore. La Corte di appello di Brescia ha parzialmente accolto le istanze, stabilendo delle percentuali di responsabilità tra la vittima e la conducente del veicolo.
La Corte ha evidenziato che la prova dell'intensità del legame affettivo è onere degli eredi, e che la liquidazione del danno deve essere motivata in base alla specifica situazione.
La Corte di Cassazione ha ribadito alcuni principi fondamentali in materia di risarcimento del danno da perdita parentale. In particolare, è emersa la necessità di provare l'effettività del legame affettivo, un aspetto che non può prescindere dalla valutazione della convivenza e della qualità dei rapporti. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, come le sentenze Cass. 21230/16 e 7743/20, che affermano che il giudice ha la facoltà di discostarsi dai valori minimi previsti dalle Tabelle di Milano, purché motivi adeguatamente la sua decisione.
La sentenza in esame evidenzia la complessità delle dinamiche relazionali in caso di incidenti stradali e la necessità di una valutazione approfondita della responsabilità. Il riconoscimento del danno da perdita del rapporto parentale non deve essere automatico, ma deve fondarsi su prove concrete e su una valutazione equitativa delle circostanze specifiche. Gli eredi devono essere pronti a dimostrare l'intensità dei legami affettivi per ottenere un risarcimento adeguato, seguendo le indicazioni giurisprudenziali stabilite dalla Corte.