La recente sentenza n. 5808 del 2023 della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di rilevante importanza nel campo della responsabilità professionale sanitaria, in particolare in relazione all'insorgere di infezioni nosocomiali. Questo pronunciamento offre spunti significativi sulla responsabilità delle strutture sanitarie e sugli oneri probatori che gravano sulle parti in causa.
Il caso ha avuto inizio quando A.A. ha subito un intervento chirurgico al collo del femore, dal quale sono emersi esiti invalidanti a causa di un'infezione contratta in ospedale. La Corte d'Appello di Palermo ha accolto la richiesta di risarcimento danni da parte di A.A., condannando l'azienda ospedaliera a risarcire un danno biologico di 152.000 euro. La struttura sanitaria ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando la responsabilità per l'insorgere dell'infezione.
La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello, sottolineando che spetta alla struttura sanitaria dimostrare di aver rispettato gli obblighi di sterilizzazione e disinfezione. In particolare, la Corte ha affermato:
La Corte ha ribadito che gravava sulla struttura sanitaria il compito di assicurare e l'onere di provare l'avvenuta diligente sterilizzazione dell'ambiente ospedaliero.
La sentenza n. 5808 del 2023 rappresenta un'importante conferma dei principi di responsabilità in ambito sanitario. Essa chiarisce che, nonostante la natura non sempre prevedibile delle infezioni nosocomiali, le strutture sanitarie devono sempre dimostrare di aver adottato le misure necessarie per prevenire tali eventi. Questa decisione non solo aiuta a proteggere i diritti dei pazienti, ma rafforza anche il dovere delle strutture sanitarie di garantire un servizio sicuro e di qualità.