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Responsabilità medica e danno da errore diagnostico: commento alla sentenza Cass. civ. n. 26851 del 2023

La sentenza n. 26851 del 2023 della Corte di Cassazione offre un'importante riflessione sulla responsabilità medica e le conseguenze di un errore diagnostico. In questa vicenda, l'errore commesso dai sanitari ha avuto ripercussioni significative sulla vita della paziente, aggravandone la condizione di salute e riducendo le sue probabilità di sopravvivenza. Analizziamo i punti salienti della decisione e le implicazioni legali per i professionisti della salute.

Il contesto della decisione

Il caso riguarda un errore diagnostico in merito a una patologia tumorale, il quale ha portato a una mancata somministrazione di terapie adeguate. La Corte di Appello di Firenze aveva inizialmente riconosciuto la responsabilità dell'ASL, valutando le conseguenze dell'errore diagnostico in termini di danno biologico e di perdita di chance di sopravvivenza. Tuttavia, il ricorso dell'ASL ha sollevato questioni riguardanti la corretta applicazione dei principi di responsabilità e di valutazione del danno.

La Corte ha confermato che l'errore diagnostico aveva condizionato negativamente l'evoluzione della malattia, riconoscendo il danno da perdita di chance e il danno biologico permanente.

Le questioni giuridiche sollevate

  • Onere della prova: La sentenza affronta la questione dell'onere probatorio, chiarendo che la responsabilità del sanitario deve essere valutata non solo in termini di causalità materiale, ma anche di causalità giuridica.
  • Liquidazione del danno: La Corte ha distinto tra danno da perdita di chance e danno da premorienza, sottolineando la necessità di una valutazione equitativa in caso di incertezze riguardanti la durata della vita.
  • Personalizzazione del danno: È stato riconosciuto il diritto alla personalizzazione del danno biologico, tenendo conto delle specifiche circostanze della vita della paziente.

Conclusioni

La sentenza n. 26851 del 2023 rappresenta un importante riferimento per la giurisprudenza in materia di responsabilità medica. Essa chiarisce i criteri di valutazione del danno in caso di errore diagnostico e sottolinea l'importanza di una corretta quantificazione delle conseguenze sulla vita della vittima. La decisione invita i professionisti della salute a una maggiore attenzione nella diagnosi e nel trattamento delle patologie, affinché si garantisca il diritto alla salute e si evitino danni irreparabili.