La recente sentenza n. 184/2024 della Corte di Appello di Campobasso offre un'importante riflessione sulla responsabilità professionale nel settore sanitario, in particolare in contesti di complicazioni post-operatorie. In questo articolo, analizzeremo i principali aspetti della decisione, evidenziando le implicazioni legali e i principi di responsabilità che ne derivano.
Nel caso in esame, la paziente C.V. ha citato in giudizio l'istituto INM S.p.A. per chiedere il risarcimento dei danni subiti a causa di infezioni contratte dopo un intervento chirurgico. Il Tribunale di Isernia aveva inizialmente riconosciuto una parziale responsabilità dell'istituto, condannandolo al pagamento di una somma inferiore rispetto a quella richiesta dalla paziente. Insoddisfatta, C.V. ha presentato appello, sostenendo che il Tribunale non avesse adeguatamente considerato il nesso di causalità tra le infezioni e la condotta negligente del personale sanitario.
Il principio di responsabilità in ambito sanitario prevede che, una volta dimostrato il nesso di causalità tra la condotta del sanitario e il danno subito dal paziente, spetti a quest'ultimo dimostrare l'adeguatezza delle misure preventive adottate dalla struttura.
La Corte ha accolto parzialmente l'appello, ritenendo che il Tribunale di prime cure avesse correttamente esposto le motivazioni alla base della propria decisione. Tuttavia, ha anche evidenziato che l'istituto non ha dimostrato di aver rispettato tutte le cautele necessarie per prevenire le infezioni, un aspetto cruciale in casi di responsabilità civile sanitaria. Questo solleva importanti interrogativi riguardo all'onere della prova a carico delle strutture sanitarie.
Questa sentenza ribadisce l'importanza di un rigoroso rispetto delle procedure di prevenzione in ambito sanitario. La Corte ha confermato che, in caso di infezioni nosocomiali, la struttura sanitaria ha l'onere di provare di aver agito con la massima diligenza e in conformità con le buone pratiche cliniche. Inoltre, il caso sottolinea l'importanza di una corretta documentazione delle misure preventive adottate, per dimostrare la propria difesa in sede di contenzioso.
In conclusione, il caso esaminato dalla Corte di Appello di Campobasso offre una chiara prospettiva sulle dinamiche di responsabilità in ambito sanitario, sottolineando la necessità di un continuo aggiornamento e miglioramento delle procedure di prevenzione nelle strutture sanitarie italiane.