La sentenza n. 7335 del 14 luglio 2023 del Tribunale di Napoli offre importanti spunti di riflessione sulla responsabilità professionale nel settore sanitario. In questo caso, gli eredi di un paziente deceduto hanno chiesto il risarcimento dei danni, sostenendo che il decesso fosse stato causato da negligenza medica. La sentenza si focalizza sui principi di responsabilità sanitaria e sul diritto al risarcimento dei familiari.
La causa è stata avviata dagli eredi di P. S., deceduto nel 2013 dopo un lungo decorso clinico caratterizzato da complicazioni. Gli attori hanno sostenuto che il decesso fosse imputabile a infezioni nosocomiali contratte durante il ricovero presso la struttura sanitaria convenuta, l'A.N.C. La sentenza ricorda che, in base alla giurisprudenza, la responsabilità per danni derivanti da negligenza medica è di tipo extracontrattuale.
La responsabilità della struttura sanitaria non può essere limitata ai singoli operatori, ma deve estendersi all'intera organizzazione e ai protocolli seguiti.
La sentenza chiarisce che la responsabilità professionale in ambito sanitario non si limita al rapporto contrattuale tra paziente e medico, ma si estende anche ai familiari che possono richiedere il risarcimento per danni subiti. La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che, in caso di morte del paziente, i familiari hanno diritto a essere risarciti per la perdita del rapporto parentale e per il dolore subito.
In particolare, il Tribunale ha stabilito che:
La sentenza n. 7335/2023 del Tribunale di Napoli rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei pazienti e dei loro familiari in caso di negligenza medica. Essa evidenzia la necessità per le strutture sanitarie di adottare misure adeguate per prevenire infezioni nosocomiali e di dimostrare il rispetto delle normative vigenti. In un contesto in cui la responsabilità professionale è sempre più scrutinata, questa sentenza offre un utile spunto di riflessione per tutti gli operatori del settore.