Simulazione nei contratti: commento alla sentenza Cass. civ., Sez. II, Ord. n. 23598 del 2024

La sentenza della Corte di Cassazione n. 23598 del 2024 offre un interessante spunto di riflessione sul tema della simulazione nei contratti e sul diritto di riduzione delle donazioni in favore dei legittimari. La Corte ha esaminato un caso in cui un legittimario, B.B., ha impugnato due atti di vendita stipulati dalla madre in favore del fratello A.A., sostenendo che tali atti dissimulassero in realtà una donazione.

Il contesto e la decisione della Corte d'Appello

Il procedimento trae origine dalla domanda di B.B. diretta a dichiarare nulli due atti di vendita, sostenendo che si trattasse di donazioni non formalmente valide. La Corte d'Appello di Bologna, accogliendo il ricorso, ha accertato la simulazione e dichiarato la nullità dei contratti per vizio di forma, non essendo stati redatti in presenza di testimoni.

Il legittimario è ammesso a provare, nella veste di terzo, la simulazione di una vendita fatta dal de cuius per testimoni e presunzioni.

La Corte ha stabilito che, nel caso di impugnazione da parte di un legittimario, quest'ultimo agisce come terzo e non come erede, permettendo una maggiore libertà probatoria. Questo aspetto è cruciale in quanto permette al legittimario di difendere i propri diritti senza dover affrontare le limitazioni probatorie previste per le parti coinvolte negli atti.

Onere della prova e simulazione

Un punto centrale della decisione è l'onere della prova in caso di simulazione. La Corte ha chiarito che nel caso di simulazione di un contratto di compravendita, è l'acquirente che deve provare il pagamento del prezzo. B.B. ha quindi potuto supportare la sua richiesta con indizi sufficienti del carattere fittizio degli atti di vendita, come il rapporto di parentela e l'assenza di prova di pagamento.

  • Il legittimario può agire come terzo.
  • Onere di provare il pagamento del prezzo a carico dell'acquirente.
  • Indizi di simulazione: parentela e dichiarazioni di pagamento.

Le implicazioni della sentenza

La sentenza in esame ribadisce principi consolidati in materia di diritto successorio e di simulazione, sottolineando l'importanza di garantire la protezione dei diritti dei legittimari. La decisione della Corte di Cassazione si allinea con precedenti giurisprudenziali, affermando che in assenza di controdichiarazioni, la prova della simulazione deve essere indiziaria e presuntiva.

Inoltre, la Corte ha messo in evidenza che le dichiarazioni contenute negli atti notarili, che attestano il pagamento, non sono sufficienti a provare l'effettivo versamento del prezzo, poiché possono essere considerate come mere dichiarazioni a favore dell'acquirente.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza Cass. civ., Sez. II, Ord. n. 23598 del 2024 rappresenta un importante intervento della Corte di Cassazione in materia di simulazione nei contratti e di protezione dei diritti dei legittimari. La decisione chiarisce l'onere della prova e i diritti dei legittimari pretermessi, offrendo così una maggiore tutela per coloro che possono essere danneggiati da atti di disposizione patrimoniale dissimulati.