Affidamento condiviso e trasferimento all'estero: commento alla sentenza Cass. civ., Ord. n. 26697/2023

La sentenza della Corte di Cassazione n. 26697 del 2023 offre importanti spunti di riflessione in merito alle dinamiche di affidamento dei minori, soprattutto quando uno dei genitori decide di trasferirsi all'estero. In questo caso, la Corte ha confermato la decisione della Corte d'Appello di Trieste, che aveva autorizzato il trasferimento della minore C.C. in Israele con la madre, B.B., sottolineando l'importanza di garantire il suo interesse primario.

Il contesto della sentenza

Il caso riguardava una controversia tra A.A. e B.B. riguardo all'affidamento della figlia C.C., nata nel 2014. La Corte d'Appello aveva ritenuto che la madre fosse il genitore principale e che il trasferimento in Israele fosse giustificato da motivi legittimi, come la ricerca di un supporto familiare e opportunità lavorative. Questo aspetto è stato centrale nel giudizio, poiché il benessere della minore è sempre stato considerato un elemento prioritario.

La Corte ha escluso che la decisione della madre di trasferirsi in Israele sia espressione di disinteresse verso le esigenze della figlia.

Il principio del superiore interesse del minore

Il principio del superiore interesse del minore, sancito dall'articolo 337-ter del Codice Civile, ha guidato la Corte nella sua decisione. La valutazione dell'idoneità genitoriale ha tenuto conto non solo delle capacità di cura e sostegno da parte della madre, ma anche della necessità di mantenere un legame stabile e continuativo con entrambi i genitori. Nonostante le obiezioni sollevate dal padre, la Corte ha ritenuto che il trasferimento non avrebbe compromesso questa relazione.

  • La madre ha dimostrato di avere un supporto familiare solido in Israele.
  • La bambina ha sempre vissuto con la madre, che è stata la figura di riferimento principale.
  • Non sono emersi elementi che indicassero ostacoli alla frequentazione paterna.

Conclusioni sulla sentenza

In conclusione, la sentenza n. 26697/2023 della Cassazione rappresenta una chiara applicazione dei principi di diritto in materia di affidamento dei minori. Essa evidenzia come il trasferimento all'estero di uno dei genitori non debba automaticamente compromettere i diritti dell'altro genitore, a condizione che vengano garantiti i legami affettivi e l'interesse della minore. La Corte ha saputo bilanciare le esigenze di entrambi i genitori, confermando che, sebbene il trasferimento possa creare delle difficoltà, non sussistono motivi sufficienti per negare la possibilità di un affido condiviso.

Conclusioni

Alla luce di quanto esaminato, è fondamentale che i genitori considerino sempre l'interesse del minore nelle loro decisioni, specialmente in situazioni di conflitto. La giurisprudenza continua a evolversi, ma il benessere dei figli deve rimanere al centro di ogni valutazione.

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