• via Alberto da Giussano, 26, 20145 Milano
  • +39 02 4003 1253
  • info@studiolegalebianucci.it
  • Avvocato Penalista, Matrimonialista, Divorzista

Commento alla Sentenza Cass. civ., Sez. I, Ord. n. 24878/2024: Amministrazione di Sostegno e Autodeterminazione

La recente ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, n. 24878/2024, getta nuova luce sulle delicate tematiche legate all'amministrazione di sostegno, un istituto giuridico pensato per proteggere chi si trova in una situazione di fragilità. In questo caso, il ricorrente, A.A., si è opposto alla nomina di un amministratore di sostegno, sostenendo la sua piena capacità di intendere e di volere. La Corte ha accolto il ricorso, sottolineando l'importanza del rispetto dell'autonomia e della dignità del soggetto, un aspetto fondamentale da considerare in tali procedimenti.

Il Caso e le Motivazioni della Sentenza

Il caso in esame riguardava A.A., che contestava l'apertura di un'amministrazione di sostegno disposta a seguito di un ricorso del figlio. La Corte d'Appello di Venezia aveva inizialmente accolto la richiesta, giustificando la misura con presunti atti patrimoniali non adeguati e una generica condizione di fragilità. Tuttavia, la Cassazione ha evidenziato come la misura di amministrazione di sostegno debba essere applicata con cautela e solo in presenza di un accertato deficit di capacità, come previsto dall'art. 404 c.c.

La misura di amministrazione di sostegno deve sempre essere la meno invasiva possibile, rispettando l'autonomia della persona interessata.

Principi Fondamentali sull'Amministrazione di Sostegno

In base alla normativa vigente, l'amministrazione di sostegno è uno strumento flessibile, pensato per adattarsi alle esigenze specifiche del beneficiario. La Corte ha ribadito che:

  • La nomina di un amministratore di sostegno non deve avvenire in modo esplorativo, ma solo dopo aver accertato una condizione di fragilità.
  • È fondamentale rispettare la volontà del beneficiario, anche quando si esprime una riluttanza a ricevere assistenza.
  • La misura deve essere proporzionata e non deve limitare eccessivamente la capacità di agire del soggetto.

Questi principi sono essenziali per garantire che la protezione giuridica non si traduca in una violazione dei diritti dell'individuo. La Corte ha inoltre richiamato precedenti giurisprudenziali che evidenziano l'importanza di una valutazione accurata della situazione personale e patrimoniale del beneficiario.

Conclusioni

La sentenza n. 24878/2024 della Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle persone fragili. Essa riafferma la necessità di un approccio rispettoso dell'autonomia e della dignità del soggetto, evidenziando che ogni misura di protezione deve essere attentamente ponderata e giustificata. La Corte ha quindi accolto il ricorso, cassando il provvedimento di apertura dell'amministrazione di sostegno e rinviando la questione alla Corte d'Appello per un nuovo esame. È fondamentale che in futuro si continui a garantire che le misure di protezione siano sempre mirate a tutelare effettivamente gli interessi del beneficiario, senza compromettere la sua libertà e autodeterminazione.