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Simulazione nei Contratti e Riduzione di Donazioni: Cassazione n. 19010/2024

La recente ordinanza della Corte Suprema di Cassazione n. 19010 del 11 luglio 2024 offre importanti spunti di riflessione sulla complessa materia delle donazioni e della simulazione nei contratti. In particolare, la decisione si concentra sulla protezione dei diritti dei legittimari pretermessi, chiarendo alcuni aspetti relativi all'accettazione dell'eredità e alla possibilità di agire per la riduzione delle donazioni.

Il Caso e la Decisione della Corte d'Appello

Nella fattispecie, B.B., C.C., D.D. ed E.E., eredi legittimi di F.F., contestavano la validità di atti di compravendita stipulati dal de cuius a favore del nipote A.A., sostenendo che si trattasse in realtà di donazioni dissimulanti. La Corte d'Appello di Caltanissetta, accogliendo l'appello, aveva dichiarato la simulazione degli atti e disposto la riduzione delle donazioni. Tuttavia, A.A. si opponeva, sostenendo l'improponibilità dell'azione di riduzione per la mancata accettazione dell'eredità con beneficio di inventario da parte degli attori.

La Corte ha ribadito che il legittimario pretermesso può esercitare l'azione di riduzione senza dover accettare l'eredità con beneficio di inventario, a condizione che provi di essere stato totalmente pretermesso.

I Principi di Diritto Stabiliti dalla Cassazione

La Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, affermando che l'obbligo di accettazione dell'eredità con beneficio di inventario non si applica ai legittimari totalmente pretermessi. In particolare, la Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali che stabiliscono che:

  • Il legittimario pretermesso acquisisce i diritti successori solo dopo aver esperito le azioni di riduzione o di annullamento del testamento.
  • La totale pretermissione può avvenire sia nella successione testamentaria che in quella ab intestato.
  • È possibile proporre azioni di simulazione da parte di legittimari pretermessi senza necessità di accettare l'eredità con beneficio di inventario.

La Corte ha inoltre sottolineato che, per poter agire per la riduzione, gli attori avrebbero dovuto dimostrare la loro condizione di pretermissione, ma non era necessario che avessero provato l'esistenza di beni nell'asse ereditario.

Conclusioni

La sentenza n. 19010/2024 della Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei legittimari pretermessi, chiarendo che la simulazione di atti dissimulanti donazioni può essere contestata anche senza l'accettazione dell'eredità con beneficio di inventario. Questa decisione offre un'importante protezione a chi si trova in situazioni di pretermissione, garantendo la possibilità di reintegrare la quota di legittima senza onerose condizioni procedurali. Resta fondamentale, tuttavia, che i legittimari dimostrino la loro posizione di pretermissione per poter far valere i propri diritti.