Sottrazione Internazionale di Minori: Analisi della Sentenza Cass. civ. n. 22022/2023

La sentenza n. 22022 del 24 luglio 2023 della Corte di Cassazione si inserisce in un contesto giuridico delicato e di rilevante importanza: la sottrazione internazionale di minori. Questo caso, che coinvolge un padre e una madre in conflitto per la custodia del figlio, apre a riflessioni profonde sui diritti genitoriali e sulla definizione della residenza abituale del minore.

Il Caso e la Sentenza della Corte di Cassazione

Il caso ha avuto origine da una richiesta del padre, che ha denunciato la sottrazione del figlio da parte della madre, avvenuta con un trasferimento illecito in Italia. La Corte ha dovuto stabilire se il minore avesse una residenza abituale nel Regno Unito, come sostenuto dal padre, o se potesse essere considerato residente in Italia a causa di un trasferimento. La Corte ha chiarito che la residenza abituale deve essere determinata in base a criteri oggettivi e non a considerazioni soggettive delle parti.

La residenza abituale ricade nel luogo che denota una certa integrazione del minore in un ambiente sociale e familiare.

La Corte ha evidenziato che la custodia legale bigenitoriale, esercitata dai genitori fino al trasferimento, conferiva al Regno Unito il titolo di residenza abituale del minore, nonostante i movimenti da una casa all'altra. Questo principio rispecchia quanto stabilito dalla Convenzione dell'Aja e dalla giurisprudenza europea, evidenziando che la residenza abituale è un concetto legato alla stabilità e alla continuità della vita del minore.

Principi Giuridici Fondamentali

  • Convenzione dell'Aja: Stabilisce le normative per la protezione dei minori e la risoluzione delle controversie relative alla loro custodia.
  • Giurisprudenza Italiana ed Europea: Sottolinea l'importanza di considerare non solo i diritti di custodia, ma anche il benessere del minore.
  • Interesse Superiore del Minore: È il principio guida in tutte le decisioni relative alla custodia e al trasferimento dei minori.

La sentenza ha inoltre ribadito che eventuali rischi per il minore, in caso di rientro, devono essere concreti e non meramente ipotetici. La Corte ha rigettato il ricorso della madre, affermando che non vi erano prove sufficienti per dimostrare un pericolo reale per il minore nel caso di un suo rientro nel Regno Unito.

Conclusioni

La sentenza n. 22022/2023 della Corte di Cassazione rappresenta un importante punto di riferimento per le questioni legate alla sottrazione internazionale di minori. Sottolinea come l'individuazione della residenza abituale debba essere fondata su criteri oggettivi e su una valutazione attenta delle circostanze di fatto. Questo caso evidenzia anche l'importanza di tutelare il diritto del minore a crescere in un ambiente stabile e sicuro, rispettando al contempo i diritti di entrambi i genitori.

Studio Legale Bianucci