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Sottrazione di Minorenni: Commento alla Sentenza Cass. civ., Sez. I, Ord. n. 15254/2019

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 15254 del 4 giugno 2019, solleva interrogativi cruciali riguardo alle procedure di rimpatrio di minori sottratti, specialmente in contesti internazionali. Il caso in esame coinvolge una situazione complessa di sottrazione da parte della madre, che ha portato alla decisione di negare il rimpatrio della minore, nonostante l'evidenza di comportamenti illeciti da parte della madre. La sentenza ci invita a riflettere sull'importanza di considerare l'interesse superiore del minore, come stabilito dalla Convenzione dell'Aja e dalla normativa italiana.

Il caso e il suo sviluppo

Il ricorrente, T.H.A., padre della minore, ha impugnato il decreto del Tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha negato la richiesta di rimpatrio della figlia, sostenendo che il rientro avrebbe potuto causare un grave rischio alla minore. La madre, Z.Y.D.R., aveva sottratto la figlia all'insaputa del padre e aveva falsificato il passaporto della minore, rendendo la situazione ancora più delicata.

Nel procedimento per la sottrazione internazionale di minore, l'ascolto del minore costituisce adempimento necessario ai fini della legittimità del decreto di rimpatrio.

L'importanza dell'ascolto del minore

Un elemento centrale della decisione della Cassazione è l'obbligo di ascoltare il minore coinvolto. La Corte ha sottolineato che l'assenza di un'audizione formale della minore da parte del Tribunale ha rappresentato una violazione dei diritti della stessa, in quanto solo un ascolto diretto avrebbe potuto garantire una valutazione imparziale della sua volontà e delle sue condizioni psicologiche. Questo principio è in linea con l'articolo 12 della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, che stabilisce il diritto del minore di essere ascoltato in tutte le questioni che lo riguardano.

Implicazioni legali e conclusioni

La sentenza Cass. n. 15254/2019 pone l'accento su alcuni aspetti fondamentali della normativa italiana ed internazionale in materia di sottrazione di minori. Tra le implicazioni legali più significative, possiamo elencare:

  • Necessità di un'audizione formale del minore in sede giudiziale.
  • Valutazione del grado di maturità del minore e della sua volontà.
  • Considerazione delle relazioni affettive preesistenti e dell'impatto del rimpatrio.

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato il decreto impugnato, evidenziando la necessità di una revisione completa del caso, che tenga in considerazione non solo gli aspetti legali, ma anche il benessere psicologico della minore. Questa sentenza rappresenta un passo importante nella tutela dei diritti dei minori, sottolineando che ogni decisione deve essere guidata dall'interesse superiore del minore stesso.