La recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 13570 del 16 maggio 2024) offre importanti spunti di riflessione sulla scelta della scuola per un minore in caso di conflitto tra genitori separati. La questione centrale riguarda il bilanciamento tra il diritto dei genitori di partecipare alle decisioni educative e il superiore interesse del minore, un principio cardine nel diritto di famiglia italiano.
Nel caso in esame, la madre, B.B., ha chiesto l'iscrizione del figlio al Gonzaga di Milano, un istituto privato, nonostante il dissenso del padre, A.A. Il Tribunale di Milano ha autorizzato questa iscrizione, evidenziando l'importanza della stabilità e della continuità educativa per il minore, già provato dalla separazione dei genitori.
La scelta della scuola deve sempre tenere in considerazione l'interesse superiore del minore, specialmente in contesti familiari complessi.
La Corte d'Appello ha confermato questa decisione, sottolineando il desiderio del minore di mantenere relazioni sociali e amicali già consolidate nell'istituto attuale. Tuttavia, il padre ha impugnato la decisione, sostenendo che non fosse stata adeguatamente motivata.
La Corte ha ribadito alcuni principi fondamentali:
In tale contesto, la Corte di Cassazione ha dichiarato infondati i motivi di ricorso del padre, ritenendo che la scelta della scuola privata fosse giustificata dalla necessità di garantire un ambiente educativo stabile e favorevole per il minore.
La sentenza in commento rappresenta un'importante affermazione del principio che l'interesse del minore deve prevalere nelle decisioni genitoriali riguardanti la sua educazione. La Corte ha dimostrato che, in situazioni di conflitto tra genitori, è fondamentale garantire al minore stabilità e continuità, evitando ulteriori traumi in un contesto familiare già difficile. Questo orientamento giurisprudenziale invita i genitori a considerare non solo i propri diritti, ma soprattutto le necessità e i desideri del minore, in un'ottica di cooperazione e responsabilità condivisa.