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Analisi della sentenza Cass. civ., Sez. I, Ord. n. 24886 del 2024: sottrazione di minori e diritti dei genitori

Il tema della sottrazione internazionale di minori è al centro di un acceso dibattito giuridico e sociale. Con l'ordinanza n. 24886 del 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso complesso riguardante il rientro di una minore in Romania, stabilendo importanti principi riguardanti il diritto del minore a esprimere la propria opinione e la valutazione del contesto familiare.

Contesto della sentenza

La vicenda ha origine da una richiesta del padre, B.B., di riportare in Romania la figlia, C.C., dopo che la madre, A.A., l'aveva condotta in Italia per una visita. La Corte ha evidenziato che la minore, di nazionalità rumena, era soggetta all'affido condiviso con il padre e che il suo trattenimento in Italia configurava un illecito secondo la Convenzione dell'Aja del 1980, ratificata dall'Italia con la legge n. 64/1994.

La volontà del minore di non rientrare nel proprio paese d'origine deve essere valutata con attenzione, tenendo conto delle sue capacità di discernimento e delle circostanze familiari.

Il diritto del minore e la sua opinione

Un punto cruciale sollevato dalla sentenza è il diritto del minore di esprimere la propria opinione, come stabilito dall'art. 21 del Regolamento europeo 2019/1111. La Corte ha ribadito che il parere del minore deve essere considerato in modo effettivo e concreto. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che le dichiarazioni della minore non fossero state adeguatamente valutate, concludendo che il Tribunale per i Minorenni di Brescia aveva trascurato aspetti decisivi, come l'assenza di contatti con il padre e le evidenze di un trauma dovuto a esperienze passate.

  • Il diritto del minore a essere ascoltato è fondamentale per garantire il suo sviluppo armonico.
  • Le dichiarazioni della minore devono essere analizzate in modo approfondito, evitando interpretazioni superficiali.
  • Il contesto familiare e le relazioni affettive sono cruciali per una decisione equilibrata.

Conclusioni

La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un passo avanti nella tutela dei diritti dei minori in situazioni di sottrazione internazionale. Essa sottolinea la necessità di un'analisi approfondita delle dichiarazioni del minore e del contesto in cui vive, evidenziando che l'interesse del minore deve prevalere sulle legittime aspettative dei genitori. Questo approccio, sebbene complesso, è essenziale per garantire un equilibrio tra le esigenze familiari e il benessere psicofisico del minore.