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Analisi della Sentenza Cass. civ., Ord. n. 31571 del 2024: Affidamento Condiviso e Responsabilità Genitoriale

La recente ordinanza n. 31571 del 2024 della Corte di Cassazione offre spunti significativi per comprendere le dinamiche dell'affidamento condiviso dei minori. In un contesto giuridico sempre più attento ai diritti e ai bisogni dei bambini, la decisione della Corte merita un'attenta analisi, soprattutto per quanto riguarda l'interpretazione delle norme sul diritto di famiglia.

Il Contesto della Sentenza

Il caso in esame riguarda A.A. e B.B., genitori di C.C., che hanno richiesto la modifica delle disposizioni di affidamento. Il Tribunale di Torino aveva inizialmente disposto un affidamento condiviso con collocamento presso il padre, ma A.A. ha denunciato comportamenti oppositivi da parte della madre, chiedendo l'affidamento esclusivo. La Corte d'Appello ha parzialmente accolto il reclamo, mantenendo l'affidamento condiviso ma limitando le visite della madre.

La Corte ha ribadito che l'affidamento esclusivo deve essere riservato a casi di particolare gravità, tutelando così il principio di bigenitorialità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da A.A. e B.B., confermando la decisione della Corte d'Appello. In particolare, la Corte ha evidenziato che non vi erano i presupposti per un affidamento esclusivo, sottolineando come l'affidamento condiviso possa garantire il miglior interesse del minore anche in situazioni di conflitto tra i genitori. Tra i punti salienti della decisione, troviamo:

  • Affidamento condiviso come regime preferenziale.
  • Possibilità di attribuire decisioni di ordinaria amministrazione al genitore collocatario.
  • Riconoscimento del forte legame tra madre e figlio, nonostante le difficoltà relazionali.

Riflessioni Finali

Questa sentenza si inserisce in un filone giurisprudenziale che cerca di bilanciare le esigenze di entrambi i genitori con il diritto del minore a mantenere relazioni significative con entrambi. La Corte ha chiarito che l'affidamento condiviso non solo è una scelta preferenziale, ma anche una necessità per garantire una crescita equilibrata del bambino. La decisione di attribuire poteri decisionali al genitore collocatario, in questo caso il padre, è stata interpretata come una misura volta a facilitare la gestione quotidiana senza escludere l'altro genitore. In conclusione, la sentenza n. 31571 del 2024 rappresenta un'importante riflessione sulla responsabilità genitoriale e sull'affidamento condiviso, rispondendo alle esigenze di tutela del minore e al principio di bigenitorialità.