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Sottrazione di Minorenni: Analisi della Sentenza Cass. Civ. n. 10817 del 2016

La sentenza n. 10817 del 2016 della Corte di Cassazione rappresenta un importante intervento giurisprudenziale in tema di sottrazione internazionale di minori. La questione centrale riguarda il rientro di due minori in Ungheria dopo che avevano trascorso un periodo di vacanza presso il padre in Italia. La madre, T. M., ha richiesto il rimpatrio dei minori, ma il tribunale ha negato la richiesta, evidenziando il potenziale danno psicologico per i bambini.

Contesto della Sentenza

Il caso ha origine da un decreto del Tribunale per i Minorenni di Brescia, che, dopo aver esaminato le circostanze, ha stabilito che il rimpatrio non sarebbe avvenuto nell'interesse dei minori. La decisione è stata motivata dalla valutazione che il rientro in Ungheria avrebbe potuto comportare gravi turbamenti per il loro equilibrio psico-affettivo, in considerazione della condotta della madre, percepita come violenta e punitiva.

Il principio del "Best Interest of the Child" rimane fondamentale nelle decisioni riguardanti la sottrazione di minori.

Analisi dei Motivi del Ricorso

La madre ha presentato ricorso, denunciando la violazione di norme procedurali e convenzionali. Tuttavia, la Corte ha sottolineato che la motivazione del Tribunale era congrua e completa, esaminando attentamente tutti gli aspetti della vicenda. In particolare, il giudice ha considerato le dichiarazioni dei minori, la loro opposizione al rientro e le relazioni psicologiche che evidenziavano il rischio di danni fisici e psichici.

  • Il rientro in Ungheria sarebbe stato intollerabile per i minori.
  • Le dichiarazioni dei bambini sono state valutate come attendibili e coerenti.
  • Il Tribunale ha evidenziato i comportamenti inadeguati della madre.

Conclusioni

La sentenza Cass. Civ. n. 10817 del 2016 ribadisce l'importanza di considerare il benessere psicologico dei minori nelle questioni di affidamento e sottrazione internazionale. L'analisi del caso evidenzia la centralità del principio del "Best Interest of the Child", che deve guidare le decisioni in materia. Le valutazioni del giudice di merito sono state confermate, sottolineando la necessità di un approfondito esame delle circostanze che possono influenzare il benessere dei minori coinvolti.