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Sottrazione di Minorenni e Diritti Genitoriali: Commento alla Sentenza Cass. Civ. n. 8229/2023

La sentenza n. 8229 del 2023 della Corte di Cassazione rappresenta un momento cruciale per la giurisprudenza italiana in materia di sottrazione internazionale di minori. La Corte ha affrontato una situazione complessa, in cui un minore, trasferito in Italia dalla madre, si è opposto al rientro in Belgio dal padre. Questo caso mette in luce le delicate questioni legate ai diritti genitoriali e alla protezione del minore, nonché il diritto di ascolto del bambino.

Il Contesto Giuridico della Sentenza

Il caso ha avuto origine da un trasferimento illecito del minore, avvenuto in violazione di ordini giudiziali belgi. La madre, A.A., aveva portato il figlio in Italia nonostante fosse stato stabilito che la residenza abituale del minore fosse il Belgio. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale per i Minorenni di Catania, sottolineando che la sottrazione del minore non solo violava i diritti dell'altro genitore, B.B., ma creava una situazione di instabilità per il bambino stesso.

La Corte ha evidenziato che il diritto alla co-genitorialità deve prevalere sull'interesse individuale di un genitore, garantendo così il benessere del minore.

Il Diritto di Ascolto del Minore

Un aspetto fondamentale emerso dalla sentenza è il diritto di ascolto del minore, previsto dalla Convenzione dell'Aja e dal diritto interno italiano. Il minore, all'epoca dei fatti, aveva 14 anni e la sua opposizione al rientro in Belgio è stata presa in considerazione. Tuttavia, la Corte ha chiarito che il desiderio del minore deve essere valutato nel contesto più ampio delle sue relazioni familiari e del suo benessere psicologico. Nonostante il minore avesse espresso la volontà di rimanere in Italia, la Corte ha ritenuto che il suo rientro in Belgio fosse nel migliore interesse del bambino, dato il suo legame con la famiglia paterna.

Conclusioni: Il Diritto di Co-genitorialità e il Benessere del Minore

La sentenza n. 8229 del 2023 sottolinea l'importanza di garantire un equilibrio tra i diritti dei genitori e il benessere del minore. La Corte ha riaffermato che, sebbene il minore debba essere ascoltato, le decisioni devono sempre orientarsi verso la salvaguardia della sua crescita e sviluppo in un ambiente stabile. La tutela della co-genitorialità è una priorità, e le autorità giudiziarie devono operare con attenzione per garantire che i diritti di entrambi i genitori siano rispettati, senza compromettere l'interesse superiore del minore.