La Revoca della Donazione per Ingratitudine: Riflessioni sulla Sentenza Cass. civ., Sez. II, Ord. n. 32682 del 2024

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 32682 del 2024, offre spunti di riflessione importanti riguardo alla donazione e alla possibilità di revocarla per ingratitudine. In questo caso, il donante, B.B., aveva donato un appartamento alla sua compagna A.A., ma pochi giorni dopo la donazione, la situazione tra i due è precipitata a causa della scoperta di una nuova relazione da parte della donataria. Questa situazione ha portato la Corte a valutare se la condotta di A.A. potesse configurare un ingiuria grave nei confronti di B.B., giustificando la revoca della donazione.

Il Contesto della Sentenza

Secondo la ricostruzione dei fatti, B.B. e A.A. avevano intrapreso una convivenza dal 2008, culminata nella donazione dell'appartamento nel 2016. Tuttavia, a pochi giorni dalla donazione, B.B. scoprì che A.A. aveva iniziato una relazione con un altro uomo. La Corte d'Appello di Genova, accogliendo il ricorso di B.B., ha considerato che la condotta di A.A. fosse caratterizzata da ingratitudine, ledendo la dignità del donante. L'art. 801 del Codice Civile stabilisce che la donazione può essere revocata per ingratitudine qualora il donatario compia atti che offendano gravemente il donante.

La lesione della dignità del donante scaturiva dal fatto che la donataria, sebbene avesse già intrapreso la nuova relazione, non l'aveva comunicata al donante, mostrando un comportamento irrispettoso.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha evidenziato come la condotta di A.A. fosse premeditata e finalizzata a ottenere la liberalità senza alcun sentimento di riconoscenza. In particolare, è emerso che A.A. avesse consultato un notaio prima della donazione, dimostrando l'intenzione di liberarsi del legame con B.B. La sentenza ha chiarito che, sebbene non ci fosse un vincolo matrimoniale, esistessero comunque doveri morali e sociali tra i conviventi, che A.A. ha violato in modo evidente. Le modalità con cui la nuova relazione è stata portata alla luce, compresa la coabitazione con il nuovo compagno nell'appartamento donato, sono state considerate una grave ingiuria.

  • La donazione è un atto di liberalità che presuppone un sentimento di riconoscenza.
  • Il comportamento del donatario deve rispettare la dignità del donante.
  • La violazione di questi principi può portare alla revoca della donazione.

Conclusioni

La sentenza n. 32682 del 2024 della Corte di Cassazione rappresenta un importante precedente in materia di revoca della donazione per ingratitudine. Essa sottolinea come le relazioni di convivenza, pur non essendo formalmente regolate da vincoli matrimoniali, comportino comunque obblighi morali tra le parti. La dignità del donante deve essere rispettata e qualsiasi condotta che la leda può giustificare la revoca della liberalità. Questa decisione pone l'accento sulla necessità di una condotta rispettosa e di un confronto aperto tra le parti, per evitare di incorrere in situazioni di grave ingratitudine che possano minare i legami affettivi.