Il 9 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha emesso l'ordinanza n. 19069, affrontando temi delicati riguardanti l'affidamento condiviso e le spese di mantenimento in un contesto di separazione tra coniugi. Questa sentenza offre spunti significativi per comprendere come il diritto italiano tuteli i diritti dei minori e delle famiglie in situazioni di crisi.
La controversia ha avuto origine da un ricorso presentato da A.A. contro il decreto della Corte d'Appello di Ancona, che aveva modificato le modalità di visita del padre, B.B., stabilendo un assegno di mantenimento di 250 euro mensili. A.A. ha contestato la decisione, sostenendo che le modalità di visita risultassero contrarie al principio di bigenitorialità e pregiudizievoli per il minore. Nella sua difesa, il ricorrente ha richiamato vari articoli della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e della Convenzione Europea dei Diritti Umani.
Per un genitore e suo figlio, stare insieme costituisce un elemento fondamentale della vita familiare.
Il ricorso di A.A. è stato articolato su quattro motivi, tutti dichiarati inammissibili dalla Corte. In particolare, i primi tre motivi sono stati ritenuti inammissibili poiché non presentavano una contestazione adeguata rispetto alle motivazioni fornite dalla Corte d'Appello. Invece, il quarto motivo, relativo alla regolazione delle spese di lite, è stato anch'esso considerato generico. La Corte ha evidenziato che l'impostazione del ricorrente era incentrata su una richiesta di rivalutazione dei fatti, cosa non consentita in sede di legittimità.
L'ordinanza chiarisce come, in materia di affidamento e diritti di visita, sia fondamentale considerare l'età del minore e le sue esigenze. I giudici di merito hanno stabilito che le modalità di visita adottate, con limitazioni temporali e senza pernottamenti, fossero adeguate alla tenera età del minore, che al momento del giudizio aveva solo pochi mesi. Questo approccio riflette un'interpretazione della bigenitorialità che non si limita alla mera condivisione del tempo, ma considera anche il benessere psicologico e lo sviluppo armonioso del bambino.
La sentenza n. 19069 del 2024 della Corte di Cassazione offre importanti indicazioni sulla gestione delle separazioni e delle dinamiche familiari. Ribadisce il principio della bigenitorialità, sottolineando l'importanza di garantire relazioni significative tra genitori e figli, pur tenendo conto delle esigenze del minore. La Corte, pertanto, ha confermato che la protezione e il benessere del minore devono restare al centro delle decisioni giuridiche, evidenziando un approccio equilibrato e attento nella gestione dei conflitti familiari.
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