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Sottrazione di Minorenni: Analisi della Sentenza Cass. Civ. n. 18845 del 2024

La sentenza n. 18845 del 2024 della Corte di Cassazione rappresenta un punto di riferimento significativo nella gestione delle controversie legate alla sottrazione internazionale di minori. Questo caso specifico coinvolge un minore, C.C., la cui residenza abituale è stata oggetto di contestazione tra i genitori, A.A. e B.B., in un contesto di relazioni familiari complesse e tensioni legali. La Corte ha affrontato questioni fondamentali relative all’identificazione della residenza abituale del minore e alla valutazione del suo benessere.

La Questione della Residenza Abituale

Il concetto di residenza abituale è centrale in questa sentenza e si basa su diversi fattori, tra cui la stabilità e l'integrazione del minore nell'ambiente sociale e familiare. La Corte ha sottolineato che, per stabilire la residenza abituale, non è sufficiente considerare solo la nascita o la presenza fisica del minore in un determinato luogo. Infatti, la sentenza ha richiamato principi già stabiliti dalla giurisprudenza europea, evidenziando che il centro della vita del minore è determinato dalle persone di riferimento che si prendono cura di lui quotidianamente.

La residenza abituale del minore coincide con il luogo in cui si trova di fatto il centro della sua vita.

La Valutazione del Rischio nel Rimpatrio

Un altro aspetto cruciale della sentenza riguarda la valutazione del rischio per il minore in caso di rimpatrio nel paese di origine. La Corte ha stabilito che, ai sensi dell'art. 13 della Convenzione dell'Aja del 1980, è fondamentale valutare se il rimpatrio possa esporre il minore a pericoli fisici o psichici. In questo caso, la Corte ha evidenziato la necessità di un'analisi approfondita delle circostanze personali, inclusi eventuali precedenti penali del genitore richiedente il rimpatrio e la stabilità del contesto in cui vive il minore.

Principi di Diritto Rilevanti

  • Importanza della residenza abituale come indicatore del benessere del minore.
  • Necessità di considerare il contesto socio-ambientale della figura genitoriale principale.
  • Obbligo di valutare il rischio di violenza domestica e altri fattori di rischio per il minore.

In definitiva, la sentenza n. 18845 del 2024 offre un'importante riflessione sulle modalità di gestione delle controversie di sottrazione internazionale di minori, ponendo al centro l'interesse superiore del minore e la necessità di garantire un ambiente stabile e sicuro per il suo sviluppo.

Conclusione

La decisione della Corte di Cassazione sottolinea l'importanza di un'analisi dettagliata e contestualizzata nelle questioni di sottrazione internazionale di minori. Riconoscere e rispettare la residenza abituale del minore, così come le relazioni familiari e sociali che ne derivano, è essenziale per garantire il suo benessere e la sua sicurezza. Con questa sentenza, la Cassazione riafferma il principio che il benessere del minore deve sempre essere al centro dell'attenzione giuridica.