Assegno di divorzio e giurisdizione: analisi dell'ordinanza Cass. civ., Sez. I, n. 25353 del 2024

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 25353 del 2024, offre un'importante occasione di riflessione sui criteri di assegnazione dell'assegno di divorzio. In questo caso, la Corte ha affrontato questioni relative all'applicabilità della normativa svizzera in materia di assegno divorzile, evidenziando la necessità di una valutazione attenta delle condizioni economiche e personali dei coniugi coinvolti.

Il contesto della sentenza

Il caso trae origine da una controversia tra A.A. e B.B., in cui il Tribunale di Pesaro aveva inizialmente stabilito un assegno divorzile di 10.000 euro mensili a favore di B.B. Tuttavia, la Corte d'Appello di Ancona, accogliendo parzialmente l'appello di B.B., ha rivisto l'importo dell'assegno, portandolo a 19.000 euro mensili, dopo aver considerato diversi fattori tra cui la durata del matrimonio e le condizioni economiche delle parti.

La Corte ha affermato che l'assegno divorzile ha una funzione assistenziale, compensativa e perequativa, richiedendo un accertamento dell'inadeguatezza dei mezzi del richiedente.

La questione della giurisdizione e della normativa applicabile

Un aspetto cruciale della sentenza è la questione della giurisdizione. La Corte ha confermato che, nonostante il matrimonio fosse stato contratto in Svizzera, la giurisdizione italiana era applicabile per le domande relative all'assegno di divorzio. Ciò è stato stabilito in base all'art. 31 della legge n. 218/1995, che consente l'applicazione della legge comune ai coniugi in materia di divorzio.

Criteri di determinazione dell'assegno divorzile

La Corte ha fatto riferimento all'art. 125 del codice civile svizzero, evidenziando che per determinare l'assegno divorzile è necessario considerare vari parametri, tra cui:

  • Durata del matrimonio
  • Condizioni economiche di entrambi i coniugi
  • Età e salute dei coniugi
  • Capacità di lavoro e potenziale di guadagno del richiedente

In particolare, la Corte ha sottolineato che l'assegno deve essere adeguato e non esclusivamente assistenziale, ma anche compensativo e perequativo, riflettendo le reali esigenze di vita del beneficiario.

Conclusioni

In conclusione, l'ordinanza n. 25353 della Corte di Cassazione rappresenta un importante richiamo alla necessità di una valutazione multidimensionale dell'assegno divorzile, che tenga conto non solo delle necessità immediate ma anche delle prospettive future dei coniugi. Questo approccio consente di garantire una maggiore equità nella ripartizione delle risorse post-divorzio, evitando di gravare eccessivamente su una delle parti.

Studio Legale Bianucci