La sentenza n. 24795/2024 della Corte di Cassazione rappresenta un importante intervento in materia di assegno di divorzio, fornendo chiarimenti sulle modalità di attribuzione e sui criteri da considerare. In questo caso, la Corte ha accolto il ricorso di A.A. contro la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro, che aveva revocato l'assegno di divorzio stabilito in favore della ricorrente. La decisione si fonda su principi giuridici consolidati, evidenziando l'importanza di un'analisi accurata delle condizioni economiche e delle scelte familiari condivise dai coniugi.
Il punto centrale della sentenza riguarda la funzione assistenziale e compensativa dell'assegno di divorzio, come previsto dalla L. 898/1978. La Corte ha ribadito che l'assegno non è solo un supporto economico immediato, ma ha anche una funzione di riequilibrio delle condizioni economiche tra i coniugi. A tal proposito, è necessario considerare diversi fattori:
La funzione dell'assegno divorzile deve essere valutata in un'ottica di solidarietà, prendendo in considerazione il complesso delle scelte fatte durante la vita matrimoniale.
Nel riesaminare la questione, la Corte di Cassazione ha evidenziato che la Corte d'Appello non ha tenuto adeguatamente conto di elementi fondamentali come il contributo di A.A. alla conduzione della vita familiare, il sacrificio delle sue aspirazioni professionali e le garanzie patrimoniali prestate a favore dell'ex marito. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di un accertamento concreto delle condizioni economiche dei coniugi, per stabilire se sussista uno squilibrio significativo e se questo sia riconducibile a scelte condivise nel corso del matrimonio.
La sentenza n. 24795/2024 della Cassazione offre spunti rilevanti non solo per i legali, ma anche per i coniugi che si trovano a dover affrontare una separazione o un divorzio. Essa sottolinea l'importanza di dimostrare non solo la propria condizione economica, ma anche il contributo dato alla vita familiare e le scelte condivise. La Corte ha quindi disposto un rinvio per un nuovo esame della questione, invitando la Corte d'Appello a considerare tutti gli aspetti sopra menzionati. Questo caso riafferma il principio che l'assegno di divorzio deve essere adeguato e non limitato a una mera assistenza economica, ma deve anche riflettere le dinamiche e le responsabilità assunte durante la vita coniugale.
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