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Analisi della sentenza n. 28390 del 2024: responsabilità e comunicazione nel matrimonio

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 28390 del 2024, affronta una questione delicata riguardante la responsabilità risarcitoria nel contesto matrimoniale. In particolare, la Corte si è pronunciata su un caso in cui un coniuge ha sostenuto di essere stato ingannato dall'altro riguardo alle reali intenzioni relative all'indissolubilità del vincolo matrimoniale. Questo articolo esplorerà le implicazioni giuridiche di questa sentenza, evidenziando i principi di diritto che ne derivano.

Il caso in esame

Il ricorrente, A.A., ha citato in giudizio l'ex moglie B.B., chiedendo un risarcimento per danni derivanti dalla sua presunta reticenza riguardo alla volontà di contrarre matrimonio "per prova". Secondo A.A., tale comportamento avrebbe influenzato in modo significativo la sua decisione di sposarsi. Tuttavia, sia il Tribunale di Torino che la Corte d'Appello di Torino hanno respinto la domanda di risarcimento, ritenendo che non vi fosse un obbligo giuridico di comunicazione delle "intenzioni" matrimoniali.

Principi giuridici fondamentali

  • La libertà matrimoniale è un diritto della personalità, tutelato dall'art. 12 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
  • Non esiste un obbligo giuridico di comunicare all'altro coniuge le proprie riserve mentali relative all'indissolubilità del matrimonio.
  • Il matrimonio è un atto di autonomia privata, e la scelta di contrarlo è frutto della libera determinazione dei coniugi.
Non rappresenta fatto costitutivo di responsabilità risarcitoria l'omessa comunicazione da parte di uno dei due coniugi, prima della celebrazione del matrimonio, dello stato psichico di concreta incertezza circa la permanenza del vincolo matrimoniale.

Conclusioni

La sentenza n. 28390 del 2024 della Corte di Cassazione ribadisce il principio che, nel matrimonio, non esiste un dovere giuridico di comunicare le proprie incertezze o riserve. Questo approccio evidenzia l'importanza della libertà di scelta matrimoniale, tutelando così i diritti individuali di ciascun coniuge. La Corte ha chiarito che la responsabilità risarcitoria non può essere invocata in assenza di un danno ingiusto o di un interesse meritevole di tutela. In questo modo, si contribuisce a definire un quadro normativo più chiaro e coerente riguardo alle dinamiche matrimoniali nel nostro ordinamento.