Assegnazione della casa coniugale: analisi della sentenza Cass. civ., Ord. n. 32151 del 2023

La recente ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, n. 32151 del 20 novembre 2023, offre importanti spunti di riflessione sul tema dell'assegnazione della casa coniugale in caso di divorzio. In particolare, il caso esaminato riguarda la richiesta di A.A. di mantenere l'assegnazione della casa familiare, contestata dal suo ex coniuge B.B. La Corte ha ritenuto che, nonostante il figlio maggiorenne avesse raggiunto l'autosufficienza economica, la questione dell'assegnazione della casa dovesse essere esaminata con attenzione rispetto all'interesse del figlio.

Il contesto giuridico dell'assegnazione della casa familiare

L'articolo 155 del Codice Civile stabilisce che, in caso di separazione o divorzio, la casa coniugale può essere assegnata a uno dei coniugi tenendo conto dell'interesse dei figli. La sentenza in esame chiarisce che l'assegnazione della casa deve tener conto non solo della situazione economica, ma anche delle esigenze abitative, specialmente nei casi in cui ci siano figli, sia minorenni che maggiorenni.

La casa familiare deve essere assegnata tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non autosufficienti a permanere nell'ambiente domestico in cui sono cresciuti.

Il caso specifico e la decisione della Corte

Nel caso di A.A. contro B.B., la Corte di Appello di Reggio Calabria aveva inizialmente accolto la richiesta di A.A. ma, successivamente, ha riconosciuto che il figlio, pur vivendo frequentemente nella casa familiare, aveva raggiunto un livello di autosufficienza economica grazie a un lavoro stabile. Questo ha portato a una valutazione che ha considerato il benessere del figlio come non più legato alla necessità di mantenere l'assegnazione della casa.

  • Interesse primario per il benessere dei figli
  • Importanza della stabilità abitativa
  • Raggiungimento dell'autosufficienza economica

La Corte ha ribadito che, in casi di figli maggiorenni economicamente autosufficienti, non è automatico mantenere l'assegnazione della casa familiare, poiché l'interesse del figlio non è più vincolato a una necessità abitativa stabile.

Conclusioni

La sentenza n. 32151 del 2023 rappresenta un importante chiarimento sulla delicata materia dell'assegnazione della casa coniugale in contesti di divorzio. Essa evidenzia la necessità di considerare l'autosufficienza economica dei figli e l'interesse primario per il loro benessere, senza trascurare la stabilità abitativa. Questo approccio consente di bilanciare i diritti dei genitori con le necessità dei figli, fornendo un quadro giuridico chiaro e aggiornato per future controversie in materia.

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