La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 24972 del 2023, si inserisce in un contesto di grande attualità riguardante l'affidamento dei minori e la responsabilità genitoriale. In particolare, la sentenza analizza i diritti e i doveri dei genitori, in un caso che coinvolge un padre collaboratore di giustizia e una madre con un passato criminale. Questo articolo intende esplorare le motivazioni e le implicazioni della decisione, evidenziando la delicatezza della questione e i principi giuridici che la regolano.
La Corte d'appello di Roma aveva confermato l'affidamento della minore D.D. ai Servizi Sociali, evidenziando una situazione di pregiudizio derivante dalla conflittualità tra i genitori, A.A. e A.H. Quest'ultimo, pur mostrando segni di riabilitazione grazie alla sua collaborazione con la giustizia, non era riuscito a convincere i giudici della sua idoneità genitoriale. La Corte ha infatti ritenuto che la madre, nonostante le sue fragilità, avesse ancora un'influenza negativa sulla crescita della figlia.
Il giudice deve attenersi al criterio fondamentale rappresentato dall'esclusivo interesse morale e materiale della prole.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di A.A., sottolineando che la Corte d'appello non ha adeguatamente considerato le ragioni della conflittualità tra i genitori. È emerso che la madre non ha mai accettato la scelta del padre di collaborare con la giustizia, alimentando un clima di ostilità che influisce negativamente sulla figlia. La Corte ha ribadito che è essenziale valutare la capacità genitoriale in base a un giudizio prognostico, considerando non solo gli atti passati, ma anche le attuali condizioni di vita dei genitori.
La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei minori e nella valutazione delle capacità genitoriali. La decisione di rinviare il caso alla Corte d'appello di Roma offre l'opportunità di rivedere l'affidamento della minore, tenendo conto delle nuove circostanze e delle evoluzioni della vita dei genitori. È fondamentale che il sistema giudiziario continui a garantire l'interesse superiore dei minori, considerando ogni aspetto della loro vita familiare.