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Assegno di divorzio: Analisi della sentenza Cass. civ. n. 21955/2024

La sentenza della Corte di Cassazione, n. 21955 del 5 agosto 2024, offre spunti significativi sulla questione dell'assegno di divorzio, in particolare in relazione alla necessità di una comunione di vita tra i coniugi. La Corte ha accolto parzialmente il ricorso di A.A., riducendo l'assegno riconosciuto a B.B. da 450,00 a 350,00 euro al mese, sollevando importanti questioni riguardanti la prova e le condizioni per l'attribuzione dell'assegno assistenziale.

Contesto della Sentenza

In questa controversia, il Tribunale di Perugia aveva inizialmente riconosciuto un assegno divorzile in favore della moglie, nonostante la brevità del matrimonio e la mancanza di una vera comunione di vita. La Corte d'Appello ha successivamente ridotto l'importo, argomentando che non sussistevano i presupposti per un assegno in funzione compensativa, dato che non vi era stata una reale condivisione della vita matrimoniale tra i coniugi.

La Corte ha stabilito che la durata del matrimonio e la mancanza di coabitazione influenzano la determinazione dell'assegno divorzile, evidenziando l'importanza della comunione di vita.

Principi Giuridici Rilevanti

Il caso si inserisce nel quadro normativo dell'art. 5 della legge 898/1970, che regola l'assegno di divorzio. La Corte ha ribadito che, affinché venga riconosciuto un assegno divorzile, è necessario che ci sia stata una comunione di vita effettiva. In questo caso, la mancanza di coabitazione e la brevità del matrimonio hanno portato a una riduzione dell'assegno. Inoltre, la Corte ha chiarito che l'assenza di attivazione da parte della moglie per cercare un lavoro, nonostante le sue capacità, ha influito negativamente sulla sua posizione.

  • Importanza della comunione di vita: La sentenza sottolinea come la mancanza di una vita condivisa tra coniugi possa influire sul diritto all'assegno.
  • Ruolo della durata del matrimonio: La Corte ha evidenziato che matrimoni brevi possono non giustificare un assegno elevato.
  • Obbligo di prova: È fondamentale per il coniuge richiedente dimostrare la propria situazione economica e lavorativa.

Conclusioni

La sentenza Cass. civ. n. 21955/2024 rappresenta un'importante riflessione sui diritti e i doveri dei coniugi in fase di divorzio. Essa evidenzia la necessità di considerare vari fattori, tra cui la durata del matrimonio e la reale condivisione della vita, per stabilire l'assegno divorzile. I principi espressi dalla Corte possono servire da guida per futuri casi simili, chiarendo che l'assegno di divorzio non deve essere automaticamente garantito, ma deve essere valutato caso per caso.