La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 8744 del 2024, offre spunti importanti per comprendere le dinamiche legali che regolano l'affidamento e il mantenimento dei figli in caso di separazione. In questo caso, il tema centrale è l'equilibrio tra i diritti di entrambi i genitori e l'interesse superiore della minore coinvolta, C.C.
Il caso trae origine da un decreto del Tribunale di Catanzaro che stabiliva l'affido condiviso della minore C.C., con collocazione prevalente presso la madre, e un contributo al mantenimento da parte del padre, B.B. Tuttavia, la Corte d'Appello di Catanzaro ha successivamente modificato il provvedimento, aumentando il diritto di visita del padre e riducendo l'assegno di mantenimento. La madre, A.A., ha impugnato tale decisione in Cassazione, richiedendo una revisione della sentenza.
Le statuizioni che attengono alle modalità di frequentazione e visita del minore sono censurabili per cassazione quando si risolvono nella lesione del diritto alla vita familiare.
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di A.A., sostenendo che la riduzione dell'assegno di mantenimento fosse adeguatamente motivata. La Corte ha ribadito che il principio di bigenitorialità deve essere garantito, ma deve anche tenere conto delle condizioni economiche di ciascun genitore. La sentenza sottolinea l'importanza di considerare le esigenze finanziarie del padre, il cui reddito era limitato, così come la necessità di garantire una continuità nelle relazioni affettive tra padre e figlia.
In merito alle modalità di visita, la Corte ha ritenuto che le decisioni della Corte d'Appello fossero conformi all'interesse della minore, evidenziando la necessità di un equilibrio tra i diritti dei genitori e i bisogni del bambino. Inoltre, il riferimento alla giovane età della madre e alla sua possibilità di trovare un'occupazione lavorativa è stato considerato un elemento significativo nella decisione di ridurre il mantenimento.
Questa sentenza della Cassazione mette in luce l'importanza di una valutazione attenta delle circostanze di ciascun caso, specialmente quando si tratta di minori. Le decisioni devono sempre essere orientate verso il miglior interesse del bambino, bilanciando i diritti dei genitori con le realtà economiche e affettive. La Corte ha dimostrato che la bigenitorialità non è solo un diritto, ma un dovere da parte dei genitori, che devono collaborare per garantire un ambiente stabile e affettivo al loro figlio.