• via Alberto da Giussano, 26, 20145 Milano
  • +39 02 4003 1253
  • info@studiolegalebianucci.it
  • Avvocato Penalista, Matrimonialista, Divorzista

Affidamento dei minori: commento all'ordinanza Cass. Civ. n. 5738 del 2023

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 5738 del 2023, offre spunti di riflessione importanti riguardo alla questione dell'affidamento dei minori in caso di separazione dei genitori. Nello specifico, la Corte ha esaminato il caso di una minore nata fuori dal matrimonio, stabilendo il regime di affido condiviso e il diritto di visita paritetico. Tuttavia, la decisione ha suscitato interrogativi sulla corretta applicazione del principio del preminente interesse del minore, evidenziando come la mera parità tra i genitori non possa prescindere da una valutazione approfondita delle circostanze specifiche.

Il contesto della decisione

La Corte d'Appello di Venezia aveva confermato una pronuncia di primo grado, stabilendo l'affido condiviso e la revoca dell'assegnazione della casa familiare alla madre. Tuttavia, la madre ha fatto ricorso in Cassazione, contestando la decisione sulla base di diverse motivazioni. La Corte di Cassazione, accogliendo il primo motivo di ricorso, ha evidenziato che l'interesse del minore non può essere considerato in modo astratto, ma deve tener conto delle specifiche condizioni familiari e sociali.

Il provvedimento di revoca della casa familiare non può costituire un effetto automatico dell'esercizio paritetico del diritto di visita.

I punti chiave della sentenza

  • La necessità di una valutazione rigorosa dell'interesse del minore in ogni decisione relativa all'affidamento.
  • L'importanza di considerare il contesto familiare e le esperienze pregresse del minore.
  • La distinzione tra le questioni economiche e quelle relative al benessere del minore.

Conclusioni

In conclusione, l'ordinanza della Cassazione n. 5738 del 2023 ribadisce l'importanza di un'analisi approfondita delle condizioni familiari in caso di affidamento dei minori. La decisione invita i giudici a non limitarsi a una valutazione superficiale, ma a considerare il benessere del minore come criterio fondamentale nel decidere sull'affidamento e sulla collocazione. Questo approccio è in linea con le disposizioni della Convenzione di New York sui diritti dell'infanzia, che pone il benessere del minore al centro di ogni decisione.