Benvenuti nella pagina dedicata al reato su Studio Legale Bianucci. Qui troverai articoli, sentenze e approfondimenti legali per comprendere meglio questo tema complesso.
La sentenza n. 28218 del 2023 della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti riguardo alla successione di leggi in materia di maltrattamenti familiari, evidenziando le condizioni per l'applicabilità delle norme sopravvenute sfavorevoli al reo.
Analizziamo la sentenza n. 26223 del 2023, che chiarisce le modalità di applicazione delle attenuanti in caso di riparazione del danno in contesti di reato continuato, e i principi di imputazione delle somme versate.
Analizziamo la sentenza n. 25770 del 2023, che offre importanti indicazioni sulla configurazione del reato di strage e sull'interpretazione della pubblica incolumità nel diritto penale italiano.
Analisi della sentenza n. 27098 del 2023, che chiarisce gli effetti della recidiva reiterata nell'ambito del reato continuato e i limiti imposti dal Codice Penale italiano.
La recente sentenza n. 48511 del 2023 chiarisce le condizioni per la configurabilità del reato di pericolo di frana, evidenziando l'importanza della concretizzazione del danno per la responsabilità penale.
La sentenza n. 48816 del 2023 chiarisce i criteri di competenza territoriale per i delitti associativi con consumazione iniziata all'estero e proseguita in Italia, applicando regole suppletive. Approfondiamo il significato e le implicazioni legali.
In un recente pronunciamento, la Corte di Cassazione ha chiarito le distinzioni tra reati edilizi e paesaggistici in relazione a lavori eseguiti in zone soggette a vincolo idrogeologico. Scopri le implicazioni legali di questa sentenza.
La sentenza n. 51735 del 2023 chiarisce come debba avvenire la valutazione del danno patrimoniale nei casi di reato continuato, evidenziando l'importanza di considerare ogni singolo reato e non il danno complessivo.
L'analisi della recente sentenza n. 48560 del 2023 offre spunti importanti sulla configurabilità del favoreggiamento personale in relazione al delitto associativo, chiarendo le condizioni necessarie e la distinzione con il concorso di reato.
La recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze della rinuncia ai motivi di appello in relazione ai reati permanenti e alla durata della condotta illecita.