Cass. civ., Sez. III, Sent., n. 29492 del 2019: Riflessioni sulla Risarcibilità del Danno Non Patrimoniale

La sentenza n. 29492 della Corte di Cassazione, emessa il 14 novembre 2019, affronta questioni cruciali riguardo ai danni non patrimoniali, con particolare attenzione alla risarcibilità del danno biologico, catastrofale e terminale. La Corte ha esaminato il caso di una vittima di epatite cronica HCV, contratta tramite emotrasfusione, e ha stabilito importanti principi relativi alla prescrizione del diritto al risarcimento per i familiari. Questo articolo si propone di analizzare le implicazioni di questa sentenza, chiarendo i concetti giuridici coinvolti e l'importanza della corretta interpretazione delle normative vigenti.

Le Distinzioni tra Danno Biologico, Catastrofale e Terminale

La Corte ha chiarito che le nozioni di "danno terminale" e di "danno catastrofale" non rivestono un significato giuridico autonomo, ma sono piuttosto termini descrittivi utilizzati per delineare diverse dimensioni del danno biologico. In particolare:

  • Danno biologico terminale: si riferisce all'incapacità temporanea di svolgere le normali attività quotidiane a causa di una lesione letale.
  • Danno catastrofale: rappresenta il danno morale intenso derivante dalla consapevolezza della propria condizione terminale.
  • Danno non patrimoniale: comprende sia il danno biologico che il danno morale, entrambi risarcibili a condizione che siano provati e quantificabili.
La responsabilità del Ministero della salute per i danni conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV contratte da soggetti emotrasfusi è di natura extracontrattuale.

Il Ruolo della Prescrizione

Un altro aspetto rilevante della sentenza riguarda la prescrizione dei diritti risarcitori. La Corte ha stabilito che, in caso di contagio da virus HCV, il diritto al risarcimento si estingue dopo cinque anni, e ciò vale anche per i danni subiti in vita dalla vittima. Questo è particolarmente significativo per i familiari, poiché il diritto al risarcimento dei danni "jure hereditatis" si basa sulla tempestività della richiesta. La Corte ha ritenuto che, essendo la conoscenza della patologia e della sua origine nota al paziente, il termine di prescrizione fosse decorso.

Conclusioni

La sentenza n. 29492 del 2019 fornisce una guida fondamentale nella comprensione della risarcibilità dei danni non patrimoniali. Le distinzioni tra le varie tipologie di danno e l'importanza della prescrizione sono essenziali per i professionisti legali e i familiari delle vittime. La corretta applicazione di tali principi non solo chiarisce la posizione giuridica dei danneggiati, ma offre anche una base per future interpretazioni e decisioni giuridiche.

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