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Commento sulla Sentenza n. 33972 del 2023: Continuità Normativa e Trattamento Illecito di Dati Personali

La Sentenza n. 33972 del 16 giugno 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, offre importanti spunti di riflessione sul trattamento illecito dei dati personali, in particolare riguardo a quelli relativi alla salute. La decisione si inserisce in un contesto normativo in evoluzione, caratterizzato dalla continua necessità di protezione dei dati sensibili degli individui. La Corte ha analizzato la continuità normativa tra le disposizioni del d.lgs. n. 196 del 2003, nella sua formulazione originaria e in quella successivamente modificata dal d.lgs. n. 101 del 2018.

Il Contesto Normativo

Il delitto di cui all'art. 167, comma 2, del d.lgs. 196/2003 punisce il trattamento illecito di dati personali. Con l'entrata in vigore del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il legislatore italiano ha dovuto adeguare la propria normativa, ma la Corte ha stabilito che non vi è una rottura tra le due formulazioni: la sostanza dell'incriminazione rimane invariata. Ciò significa che il trattamento illecito di dati personali, anche dopo le novità legislative, continua a essere perseguibile.

Rapporti tra il delitto di cui all'art. 167, comma 2, d.lgs. 196 del 2003 nella formulazione novellata dal d.lgs. n. 101 del 2018 e quello previsto dalla medesima norma nella formulazione previgente - Continuità normativa - Sussistenza - Ragioni. In tema di trattamento illecito di dati personali relativi alla salute, sussiste continuità normativa tra il delitto di cui all'art. 167, comma 2, d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, nella formulazione successiva alla novellazione effettuata dall'art. 15, comma 1, lett. b), d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101, e quello previsto dalla medesima norma nella formulazione previgente, continuando ad essere incriminato il trattamento dei dati personali di cui agli artt. 9 e 10 del Regolamento UE 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, avvenuto in violazione delle disposizioni di cui agli artt. 2-sexies e 2-octies o delle misure di garanzia di cui all'art. 2-septies, d.lgs. n. 196 del 2003, che rechi nocumento all'interessato e sia finalizzato a trarre profitto per sé o per altri o a provocare tale nocumento.

Implicazioni della Sentenza

La sentenza sottolinea l'importanza della protezione dei dati personali, specialmente quelli sensibili, come quelli relativi alla salute. Le seguenti implicazioni emergono dalla decisione:

  • Continuità normativa: La Corte ha affermato che le modifiche normative non hanno alterato la sostanza dei reati previsti, mantenendo un quadro giuridico stabile per la protezione dei dati.
  • Incriminazione del trattamento illecito: Rimane punibile il trattamento di dati sensibili che violi le normative, creando nocumento all'interessato.
  • Riflessi sul GDPR: La decisione evidenzia l'interconnessione tra la normativa italiana e il GDPR, suggerendo che i principi europei sono integrati nel sistema nazionale.

Conclusioni

La Sentenza n. 33972 del 2023 rappresenta un importante passo avanti nella giurisprudenza italiana riguardo al trattamento dei dati personali. Essa non solo ribadisce la continuità normativa tra le diverse formulazioni della legge, ma anche l'importanza di garantire la protezione dei dati sensibili, in un'epoca in cui la digitalizzazione e la gestione dei dati personali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana. Gli operatori del settore legale e i professionisti della privacy devono rimanere vigili e aggiornati rispetto a queste evoluzioni, per garantire un'adeguata tutela dei diritti degli individui.