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La Suprema Corte, con la sentenza n. 19696 del 2025, chiarisce che una condanna definitiva in Italia per un reato diverso non blocca automaticamente la consegna nell'ambito del Mandato di Arresto Europeo. Scopri come la Corte d'Appello valuta discrezionalmente tali circostanze, evitando automatismi e garantendo un'analisi caso per caso per bilanciare le esigenze di giustizia e i diritti dell'imputato.
Un'importante pronuncia della Corte di Cassazione Penale (n. 19487/2025) chiarisce i requisiti fondamentali per un consenso valido alla consegna nel Mandato di Arresto Europeo. Scopri perché un'informazione completa e trasparente è cruciale per la tutela dei diritti fondamentali e come le carenze possono invalidare l'intero processo di estradizione europea, con gravi conseguenze per la procedura.
La recente sentenza 18940/2025 della Cassazione chiarisce definitivamente a chi spetti la competenza sulle questioni esecutive della detenzione domiciliare sostitutiva, confermando il ruolo centrale del Magistrato di Sorveglianza anche dopo le innovazioni introdotte dal D.Lgs. 150/2022. Un'analisi approfondita per comprendere le implicazioni pratiche per l'esecuzione delle pene.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19415 del 2025, ha chiarito un aspetto cruciale in materia di impugnazioni cautelari: il deposito telematico del gravame via PEC, anche se indirizzato a un ufficio diverso da quello previsto, non comporta inammissibilità se l'atto perviene tempestivamente alla cancelleria competente. Un'analisi dettagliata delle implicazioni per la pratica forense e la tutela dei diritti nel processo penale telematico.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20150/2025, ha ribadito l'autonomia del procedimento di messa alla prova minorile, escludendo l'applicazione delle norme previste per gli adulti. Un'analisi sulle specificità della giustizia penale per i minori e le implicazioni di questa pronuncia per la revoca della misura.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17675/2025, affronta un nodo cruciale della Riforma Cartabia: l'applicabilità del divieto di sostituzione delle pene detentive brevi in presenza di sospensione condizionale illegittimamente concessa. Una decisione che tutela l'imputato e chiarisce i confini tra benefici penali, evitando un doppio svantaggio.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 19339 del 2025, chiarisce i limiti e le condizioni per l'impugnazione delle ordinanze di rigetto sull'accesso ai programmi di giustizia riparativa, delineando un percorso cruciale per imputati e avvocati nel contesto della Riforma Cartabia. Scopri quando è possibile ricorrere e quali reati sono interessati.
La Cassazione con la sentenza n. 16526/2025 delinea i confini della non punibilità per il contribuente in crisi di liquidità. Scopri come l'onere della prova diventa cruciale per dimostrare l'impossibilità di versare le imposte, evitando sanzioni penali e tutelando la tua posizione fiscale di fronte alle pretese erariali.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17449 del 2025, ribadisce un principio cruciale in materia di impugnazioni cautelari: la specificità dei motivi di ricorso è fondamentale. Scopri come un'omissione nel riesame può rendere inammissibile il ricorso e quali sono le implicazioni per la difesa tecnica.
Un'importante pronuncia della Corte di Cassazione, la n. 16950 del 2025, fa luce sulla delicata questione della liquidazione delle spese legali a favore della parte civile nel rito del patteggiamento, delineando le condizioni e l'ammissibilità del ricorso per omessa statuizione. Scopri le implicazioni di questa decisione per chi cerca giustizia.