La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 10893 del 23 aprile 2024, offre importanti spunti di riflessione in merito alla revocatoria fallimentare, ponendo l'accento sulla legittimazione processuale del curatore anche in presenza di giudizi pendenti. Questo articolo si propone di analizzare il contenuto di tale sentenza e le conseguenze pratiche che essa comporta per i professionisti del settore legale e per i soggetti coinvolti in procedure concorsuali.
La questione centrale trattata dalla Corte riguarda il rapporto tra la chiusura del fallimento e la possibilità di esercitare l'azione revocatoria fallimentare. Secondo l’art. 118, comma 1, n. 3 e comma 2 della legge fallimentare, è possibile chiudere il fallimento anche in presenza di giudizi pendenti, conferendo al curatore la legittimazione a proseguire l'azione revocatoria. Ciò significa che la pendenza della procedura concorsuale non costituisce un ostacolo per la legittimazione del curatore, che può continuare a tutelare gli interessi della massa creditoria.
Azione revocatoria fallimentare - Giudizio pendente - Chiusura del fallimento per ripartizione finale dell’attivo - Art. 118, comma 1, n. 3, e comma 2, l. fall. - Legittimazione processuale del curatore - Sussistenza. In tema di revocatoria fallimentare, la pendenza della procedura concorsuale non è una condizione di proseguibilità dell'azione, ove il fallimento sia stato chiuso per ripartizione finale dell'attivo, ai sensi dell'art. 118, comma 1, n. 3, e comma 2, l.fall., dal momento che la norma consente la chiusura nonostante la presenza di giudizi pendenti, rispetto ai quali il curatore conserva la legittimazione processuale nei successivi stati e gradi.
Le implicazioni della sentenza sono molteplici e di grande rilevanza. Tra le principali, possiamo evidenziare:
In conclusione, l'ordinanza n. 10893 del 2024 rappresenta un importante punto di riferimento per la comprensione dell'azione revocatoria fallimentare. Essa ribadisce la possibilità di legittimazione del curatore nonostante la chiusura del fallimento e la presenza di giudizi pendenti, garantendo così una maggiore protezione per i creditori. Gli operatori del settore devono tenere in considerazione questi sviluppi per meglio orientare le proprie strategie legali e tutelare gli interessi dei propri assistiti.