La Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza n. 7383 del 2023, ha affrontato questioni cruciali riguardanti la revisione delle condizioni economiche post-divorzio, in particolare in merito all'assegno divorzile e agli accordi integrativi stipulati tra le parti. Il caso esaminato coinvolge Davide M. T. e Francesca M., i cui diritti e doveri economici sono stati oggetto di contestazione. Questa sentenza rappresenta un importante passo nella comprensione del diritto di famiglia in Italia e delle dinamiche economiche che sorgono dopo la fine di un matrimonio.
Il ricorrente, Davide M. T., aveva chiesto la revisione dell'assegno divorzile stabilito in sede di separazione consensuale e successivamente confermato nel divorzio. La Corte d'appello di Milano aveva confermato la decisione di primo grado, ritenendo valida la somma di € 3.000,00 mensili, riducendo altresì l'assegno per il mantenimento del figlio. Tuttavia, il ricorrente ha contestato la decisione, sostenendo che le modifiche alle condizioni economiche non tenessero conto di alcuni aspetti fondamentali, come gli accordi a latere stipulati in sede di divorzio.
La revisione dell'assegno divorzile deve considerare non solo le nuove circostanze, ma anche la natura e la validità degli accordi negoziali tra le parti.
La sentenza ha messo in luce due aspetti principali:
Questa decisione è particolarmente significativa per i seguenti motivi:
La sentenza n. 7383/2023 della Corte di Cassazione offre una visione approfondita delle dinamiche economiche post-divorzio e sottolinea l'importanza di considerare gli accordi privati stipulati tra le parti. La Corte ha, infatti, ribadito che la revisione dell'assegno divorzile deve tenere conto non solo delle nuove circostanze, ma anche della validità e della natura degli accordi negoziali. Questa pronuncia rappresenta un importante punto di riferimento per i professionisti del diritto di famiglia e per tutte le parti coinvolte in procedimenti di divorzio.