La Suprema Corte cassa con rinvio il provvedimento di convalida del giudice di pace che aveva avallato il trattenimento amministrativo di un cittadino straniero senza verificare le ragioni addotte dal questore, chiarendo i limiti del sindacato motivazionale e i rimedi processuali ex art. 606 c.p.p.
La Corte di cassazione, con la sentenza 16440/2025, chiarisce le garanzie difensive dello straniero trattenuto ai sensi della legge 187/2024: la sola presenza di un interprete in udienza di convalida può bastare, purché assicuri piena comprensione delle ragioni del provvedimento e dell’esito del giudizio.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 15754 del 2025, chiarisce che, in fase di convalida o proroga del trattenimento presso i CPR, il giudice deve verificare d’ufficio tutti gli atti presupposti, dal decreto di espulsione a quelli di polizia, pena l’illegittimità della restrizione della libertà personale dello straniero.