La sentenza n. 17163 del 16 gennaio 2023, depositata il 21 aprile 2023, fornita dalla Corte di Cassazione, affronta un tema cruciale nel diritto processuale penale italiano: le condizioni di legittimazione per l'impugnazione da parte del Procuratore Generale. In questo articolo, analizzeremo i punti salienti di questa sentenza, evidenziando come essa chiarisca le dinamiche del rinvio al giudice di primo grado.
In questa fattispecie, il Procuratore Generale ha impugnato una sentenza del Tribunale di Ragusa che dichiarava l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stabilito che, ai sensi dell'art. 593-bis, comma 2, del codice di procedura penale, il Procuratore Generale non ha legittimazione ad impugnare in questo specifico contesto. Questo è un aspetto fondamentale che ha portato all'accoglimento del ricorso e, di conseguenza, al rinvio della causa.
Ricorso del procuratore generale presso la corte d’appello - Mancanza delle condizioni legittimanti l’impugnazione ex art. 593-bis cod. proc. pen. - Accoglimento del ricorso - Conseguenze - Rinvio al giudice di primo grado - Necessità - Ragioni - Fattispecie. Nel caso di ricorso per cassazione proposto dal procuratore generale presso la corte d'appello che, ai sensi dell'art. 593-bis, comma 2, cod. proc. pen., non ha legittimazione ad impugnare la sentenza, non ricorre l'ipotesi di ricorso immediato per cassazione (cd. "per saltum"), in quanto l'impugnazione è l'unico rimedio "soggettivamente" esperibile, sicché, in caso di annullamento della sentenza da parte della Corte di cassazione, il rinvio va disposto non al giudice competente per l'appello, come previsto dall'art. 569, comma 4, cod. proc. pen., ma al giudice che ha emesso la sentenza impugnata. (Fattispecie in cui il procuratore generale aveva impugnato la sentenza di primo grado censurando la declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione).
La decisione della Corte di Cassazione di non procedere al rinvio al giudice d'appello, come previsto in altre circostanze, ma di riportare la questione al giudice di primo grado, è un elemento di novità. Questo approccio sottolinea una chiara distinzione tra le varie fasi del processo penale e le competenze correlate. Il rinvio al giudice che ha emesso la sentenza impugnata si presenta come una necessità per garantire che vengano esaminate adeguatamente le questioni di merito.
Questa sentenza potrebbe influenzare future decisioni riguardanti la legittimazione e i possibili ricorsi, fornendo un importante precedente per la giurisprudenza italiana.
La sentenza n. 17163 del 2023 rappresenta un punto di riferimento significativo nel panorama giuridico italiano, con implicazioni che vanno oltre il caso specifico. Essa chiarisce e rafforza la distinzione tra le diverse fasi del processo penale e le relative competenze, contribuendo a una maggiore certezza del diritto. Le sue conclusioni sono fondamentali per tutti gli operatori del diritto, poiché evidenziano l'importanza di seguire le procedure corrette per garantire un giusto processo.