La sentenza n. 22906 del 2023 rappresenta un'importante pronuncia della Corte di Cassazione in materia di associazione per delinquere. Essa chiarisce alcuni aspetti fondamentali riguardanti la stabilità del vincolo associativo e la differenza con il concorso di persone nel reato continuato. Questa decisione offre spunti di riflessione utili non solo per i professionisti del settore legale, ma anche per chi desidera comprendere meglio la complessità della normativa penale italiana.
La Corte evidenzia che, a differenza del concorso di persone nel reato continuato, dove l'accordo criminoso è occasionale e limitato a specifiche condotte illecite, l'associazione per delinquere richiede un vincolo associativo stabile e autonomo. Questo implica che le attività criminose devono essere organizzate in modo tale da dimostrare una progettualità duratura, che va oltre la semplice commissione di reati isolati.
Caratteri distintivi - Stabilità e autonomia del vincolo associativo - Differenze con il concorso di persone nel reato continuato - Prova dell'associazione anche attraverso i reati scopo - Fattispecie. Nel concorso di persone nel reato continuato l'accordo criminoso è occasionale e limitato, in quanto volto alla sola commissione di più reati ispirati da un medesimo disegno criminoso, mentre le condotte di partecipazione e promozione dell'associazione per delinquere presentano i requisiti della stabilità del vincolo associativo e dell'indeterminatezza del programma criminoso, elementi che possono essere provati anche attraverso la valutazione dei reati scopo, ove indicativi di un'organizzazione stabile e autonoma, nonché di una capacità progettuale che si aggiunge e persiste oltre la consumazione dei medesimi. (Fattispecie relativa ad associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, in cui la Corte ha ritenuto carente la motivazione della decisione di condanna per non aver individuato, con specificità, né gli indicatori dell'autonomia dell'associazione rispetto al mero accordo criminoso funzionale alla consumazione delle azioni predatorie, nè il ruolo dei singoli partecipi al sodalizio).
La sentenza sottolinea inoltre l'importanza di dimostrare l'autonomia del sodalizio criminoso rispetto a semplici intese occasionali. È fondamentale che il giudice possa rilevare con chiarezza gli indicatori di stabilità e di progettualità, i quali devono emergere anche dalla valutazione dei reati scopo. In questa ottica, la Corte ha ritenuto insufficiente la motivazione fornita in precedenza, evidenziando l'importanza di un'analisi dettagliata del ruolo dei partecipi e delle dinamiche interne all'associazione.
In conclusione, la sentenza n. 22906 del 2023 rappresenta un passo significativo nella comprensione e nell'applicazione della normativa riguardante l'associazione per delinquere. Essa chiarisce le differenze con il concorso di persone nel reato continuato, evidenziando la necessità di una prova rigorosa e dettagliata per stabilire l'esistenza di un'organizzazione stabile e autonoma. Questa pronuncia può rivelarsi utile per i professionisti del diritto, che devono affrontare casi complessi in cui la distinzione tra i vari tipi di responsabilità penale è cruciale.