La sentenza n. 34355 del 7 luglio 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, rappresenta un importante intervento giurisprudenziale in materia di doping e ricettazione. In particolare, essa chiarisce le dinamiche di concorso tra il delitto di commercio di sostanze dopanti e quello di ricettazione, due fattispecie che, pur avendo origini diverse, possono coesistere nel medesimo contesto giuridico.
La legge n. 376 del 2000 regola la tutela della salute nelle attività sportive, stabilendo norme specifiche contro il doping. L’articolo 9 di questa legge sancisce i reati connessi al commercio di sostanze dopanti, mentre l'articolo 648 del Codice Penale tratta la ricettazione, ossia l’acquisto o la ricezione di beni di provenienza delittuosa. La sentenza in commento si basa su queste disposizioni per chiarire i confini tra le due fattispecie.
Tutela sanitaria delle attività sportive - Doping - Delitto di cui all'art. 9 della legge n. 376 del 2000 - Ricettazione - Concorso - Possibilità - Ragioni. Il delitto di commercio di sostanze dopanti attraverso canali diversi da farmacie e dispensari autorizzati può concorrere con quello di ricettazione, in ragione della loro diversità strutturale, essendo il primo integrabile anche con condotte acquisitive non ricollegabili a un delitto, nonché della disomogeneità del bene giuridico protetto, atteso che il secondo è posto a tutela di un interesse di natura patrimoniale, diversamente dall'altro, finalizzato alla tutela della salute di coloro che partecipano alle manifestazioni sportive.
La Corte ha ritenuto che il delitto di commercio di sostanze dopanti possa concorrere con la ricettazione, evidenziando che i due reati tutelano interessi giuridici diversi: il primo è orientato alla salvaguardia della salute degli atleti, mentre il secondo è finalizzato alla protezione di un interesse patrimoniale. Questa distinzione è cruciale, poiché permette di affermare che le condotte illecite possono sovrapporsi, creando situazioni di concorso.
La sentenza n. 34355 del 2023 offre una visione chiara e articolata delle interrelazioni tra doping e ricettazione. Essa sottolinea l'importanza di proteggere la salute degli atleti in un contesto sportivo sempre più complesso. L'interpretazione offerta dalla Corte di Cassazione potrebbe avere un impatto significativo sulla lotta contro il doping, fornendo strumenti giuridici più efficaci per il perseguimento di comportamenti illeciti. In un'epoca in cui la salute degli sportivi deve essere una priorità, la giurisprudenza si dimostra pronta a intervenire con fermezza per garantire la legalità e la sicurezza nelle attività sportive.