La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19342 del 2025, ribadisce la configurabilità del reato di apologia fascista per chi partecipa a manifestazioni con simboli e gesti evocativi, come il "saluto romano" e la "chiamata del presente", a tutela dei valori costituzionali di dignità e uguaglianza. Un'analisi approfondita della decisione che tutela la democrazia.